
Se qualcuno pensa che Cosa Nostra sia stata parzialmente sconfitta, pecca non solo di ingenuità ma anche di presunzione. Che le cosche hanno ridato lustro ad altri interessi criminosi, lo si evince dal fattore principale del massiccio sviluppo migratorio che il nostro Paese nell’ultimo decennio ha visto sbarcare in esodo sulle nostre coste. Quale occasione più ghiotta, così tanto appetitosa, visto che il reato di clandestinità è stato cancellato, su richiesta dell’UE, dal Parlamento italiano, avrebbe mai potuto mettere sul piatto d’argento un affare da svariati milioni di euro nelle mani della mafia senza esporsi più di tanto e senza tanto chiasso.
Anzi era impensabile che in questa situazione brillante, con queste caratteristiche favorevolissime, il crimine made in Italy non potesse svolgere le sue attività illecite in totale tranquillità. Di fatti a punire con una pena pecuniaria gli stranieri irregolari ci hanno pensato le cosche di Cosa Nostra, visto che lo Stato incapace di farsi risarcire dai paesi migratori. Persino Osahenagharu Uwagboe, detto Sixco, nonché uno dei fondatori della mafia nigeriana denominata Black Axe, aveva capito che avere un partner di spessore mondiale, Cosa Nostra, avrebbe prodotto un giro d’affari milionario.
Un giro d’affari che ha visto la cordata criminale italo-nigeriana aprire un vero e proprio commercio di schiavi e prostitute. A Palermo, dunque, si percepisce l’odore afromafioso dai risvolti preoccupanti. Un vero è proprio cambiamento che determina l’assetto criminale completamente differente dalle tradizionali procedure di affiliazione. In fatti alle famiglie che svolgevano giuramenti con riti e cerimonie di patti di sangue e santini bruciati, oggi la tendenza di affiliazione è gestita dai riti esoterici del voodoo, imposta dalla nuova famiglia nigeriana mafiosa che regna nelle strade di Palermo denominata l’Ascia Nera.
Sostanzialmente l’Ascia Nera ha cambiato la mappa del crimine organizzato, approfittando dal traffico di essere umani, dal traffico di droga e dalle raccolte di schiavitù rurale, grazie all’aumento della migrazione illegale in tutto il Mediterraneo. Attenzione non si deve avere nemmeno per un istante la percezione che Cosa Nostra, nonostante sia stata indebolita da anni di processi e arresti, abbia abbassato la leadership mondiale criminosa, anzi tutt’altro. La mafia siciliana ha tagliato un accordo con l’Ascia Nera per dividere il territorio d’azione, e come al solito Cosa Nostra ha posto delle regole ben precise. Gli africani hanno accettato di non portare armi.
Ormai è palesemente evidente che non si tratta più di garantire ospitalità a chi sfugge da situazioni disumane, è diventato un vero business proprio come erano le “bionde” (le sigarette), proprio come sono le armi. Fatto eccezione che qui stiamo parlando di essere umani, e molti di loro ci hanno lasciato la vita nel Mediterraneo. Quindi a noi non resta che scriverle in fretta i reati che vengono commessi da entrambe le parti; l’UE, finalmente ha tirato giù la maschera è il mandante, l’Italia, invece, l’esecutore materiale. Dall’altra parte la criminalità italo-africana si contende i benefici di una abominevole legge.