Un gruppo di scienziati dell’Istituto nazionale di gastroenterologia “Saverio De Bellis” di Castellana Grotte (Bari) ha identificato un nuovo bersaglio farmacologico per rallentare la progressione del colangiocarcinoma, un tumore raro con prognosi molto sfavorevole. Lo studio, pubblicato sul Journal of Experimental & Clinical Cancer Research e sostenuto dalla Fondazione Airc, si è concentrato sulla comunicazione tra le cellule tumorali e i fibroblasti non neoplastici che le circondano.
Secondo Gianluigi Giannelli, direttore scientifico dell’istituto, interrompere questo “dialogo” permette di rallentare la crescita tumorale, aprendo nuove prospettive terapeutiche per una malattia che è spesso diagnosticata in fase avanzata e difficilmente trattabile con le terapie attuali.
“I risultati – sottolinea Giannelli – rappresentano un passo avanti nella ricerca, offrendo una nuova speranza ai pazienti affetti da colangiocarcinoma, una patologia complessa e con limitate opzioni di cura”. Lo studio potrebbe aprire la strada a trattamenti innovativi, migliorando le prospettive per una malattia che attualmente ha una sopravvivenza a 5 anni inferiore al 10%.