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SOUNDUS RAGH: I nodi della memoria

| 3 Ottobre 2022 | ATTUALITÀ

Scrive Carlo Franza 

Il concetto centrale nell’opera di Soundus Ragh è l’essere attiva, vivere e fare nella complessità del tempo e dello spazio, e dello spazio -anche quello corporale- in funzione del tempo. Sorprendente quell’opera tondo che ha titolo “il tempo” in cui su fondo rosso aggalla un cuore dorato fra segni e lettere. E’ la prima volta, a memoria mia, che un tema così articolato ha trovato la sua sintesi più coraggiosa, chiudendo un cerchio vitale che passa dal corpo allo spirito, attraverso la massima rappresentazione dell’uomo che è l’Arte. Tutto comincia con il primo battito e tutto finisce con l’ultimo. Ma il cuore è anche, nell’immagi- nario collettivo degli uomini, luogo dei sentimenti, perché da sempre l’emozione aumenta il ritmo dei battiti, quasi che si generasse il bisogno di un maggior afflusso di sangue e di energia per assecondare lo stato d’animo umano. E dalle emozioni all’Arte il passo è breve, per non dire conseguente. I lavori di Soundus Ragh si accendono sugli “sguardi” e sul “cuore”. Le citazioni del cuore, visto come la massima rappresentazione dell’amore religioso, nella pittura, portano al barocco il periodo dove gli artisti hanno dato il massimo spazio alla rappresentazione, anche molto realistica, del cuore, vero e proprio simbolo di culto e riprodotto fin nelle più diffuse immagini devozionali, dove rimane traccia e memoria di più raffinate pitture e rappresentazioni, uscite dalle mani di grandi artisti del passato. Ma anche l’arte contemporanea ha incontrato il cuore, come per esempio con Matisse, che lo ha rappresentato nel suo celebre “Icaro” come un pallino rosso che spicca sul blu della figura; o con il pittore da strada, Keith Haring, che lo ha utilizzato in modo quasi ossessivo per raggiungere un immediato contatto visivo con la gente; o con Dalì, che lo ha rappresentato sia come icona popolare che come prezioso simbolo ricco di significato e di raccon- to. L’itinerario alla scoperta del cuore della donna come protagonista delle diverse arti, parte dalla Bibbia e da Omero per giungere al romanticismo e alla poesia contemporanea. Vedremo il cuore della donna gioire e soffrire, vivere e morire d’amore, illuminarsi di felicità e piangere, ardere e raggelarsi; lo vedremo afflitto od esultante, vecchio o giovanile, tranquillo o tremante, colmo di gioia o trafitto di spine, spezzato, imprigionato, disperso, impaurito, folle, carico di erotismo o di tensione mistica. Ma il cuore non è sempre metafora di amore, ma anche di affetti materni, di significati religiosi e di paure esistenziali. Sulle tracce delle immagini del cuore, dall’artista non solo dipinto ma anche realizzato scultoreamente, si potrà notare come ella abbia voluto trovare occasioni diverse di confronto con immagini prese dalla storia dell’arte, alla ricerca di una sinergia espressiva fra linguaggi artistici differenti; e in una magica sintonia, le immagini si illuminano vicendevolmente di significati inediti. Poetessa dei colori e della sofferenza Soundus Ragh come la messicana Frida Khalo -vedi le due Fride-, si confronta con il suo doppio. Uno sdoppiamento di persona giocato sul simbolo del cuore, da interpretare in chiave psicoanalitica; così vive il cuore monocromo-bianco che troviamo realizzato in “mezzovuoto”. Si contrappongo- no due impostazioni esistenziali, forza contro fragilità. Il cuore è al centro della metafora, in tutte le opere a tema cuore prodotte dalla giovane artista che oggi ci lascia vedere. Di pari passo, vivono gli sguardi, gli occhi che lasciano leggere l’interiorità, il dramma, l’esistenza, il battito, movendo una sorta di fil rouge tra “sguardo e cuore” tanto da rammemorare Dante Alighieri per il quale la parola cuore si fa immagine significante: “Ne gli occhi porta la mia donna Amore/… e cui saluta fa tremar lo core”. E parlando di Beatrice: “Mostrasi sì piacente a chi la mira/ che dà per gli occhi una dolcezza al core…”

Biografia dell’artista 

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Soundus Ragh, italo-egiziana, è nata a Milano nel 1996. Si è diplomata al Liceo Artistico Enrico De Nicola e in seguito si è iscritta all’Accademia di Belle Arti di Brera, indirizzo Decorazione con il Professore Walter Cascio, dove ha vinto una borsa di studio come tecnico-assistente. Il 3 dicembre del 2020 si è diplomata con il massimo dei voti, Laurea triennale e tesi su Claudio Parmiggiani, relatori i Prof. Italo Chiodi e Elena Pontiggia. Attualmente sta proseguendo gli studi della Laurea magistrale in Decorazione con Simeone Crispino sempre nell’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Nell’aprile 2021 è lo Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Belvedere” con una personale dal titolo “Frammenti di sguardi e di cuori” a Milano nello Studio Zecchillo – Ex Studio di Piero Manzoni. Nel 2021 è l’illustre Storico dell’Arte Contemporanea Prof. Carlo Franza ad invitarla nel Progetto “Scenari” con una mostra personale dal titolo “Lirica elementare” al Plus Florence di Firenze. Nel 2022 tiene una mostra personale dal titolo “I nodi della memoria” alla Fondazione ATM di Milano nel Progetto “Nuovo Atlante delle Arti” a cura del Prof. Carlo Franza. Del suo lavoro ha scritto testi il Prof. Carlo Franza.

TAG: Carlo Franza, Fondazione ATM
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