Vi è una minoranza che considera l’essere incel non una condizione, ma una ideologia. Sui social questa frangia è molto rumorosa e tende verso una destra tradizionalista. Poco a vedere però, con la destra classica italiana, rappresentata ora da partiti come Lega e Fratelli d’Italia. C’è un astio verso la società “occidentale”, verso la libertà dei costumi, verso le donne sì, diventate troppo potenti, ma pure verso gli uomini che le rincorrono. Non a caso molti di loro elogiano la purezza dell’islam, anche se non è dato a sapere se tra loro ci siano dei convertiti. Di sicuro molti di loro hanno elogiato apertamente Silvia Romano, cooperante italiana rapita in Kenya da milizie islamiste e poi rilasciata dopo un anno e mezzo. Romano, convertita all’islam nel periodo della prigionia, è stata anche per questo attaccata duramente da esponenti della Lega e da utenti di destra. Gli incel “ideologici” l’hanno però difesa, valutandola come una donna che non va in giro vestita come una puttana a fare l’oca per eccitare i maschi, ma come una seria ragazza che, coprendosi con un velo, si è dissociata dal comportamento comune femminile post rivoluzione sessuale. Silvia Romano diventa per l’ideologia incel un modello di donna che cozza con quello dominante verso cui i maschi soli provano rancore.
Nell’ideologia incel si possono ritrovare tratti del pensiero di Sant’Agostino, per cui la donna ha la colpa di eccitare e distrarre l’uomo. Nella fase declinante (o forse addirittura già superata) della civiltà occidentale, questi incel vogliono tornare alle sue origini, quando il pensiero barbaro-romano-cristiano superò quello classico, per dare vita a quella civiltà europea che ha segnato la nostra Storia dall’alto medioevo a oggi. Da un lato gli incel vogliono tornare all’origine dell’Occidente, dall’altra c’è una galassia LGBT che sta di fatto costruendo il passaggio a una nuova civiltà, diversa da quella occidentale barbaro-romano-cristiana-illuminista, per certi aspetti con più punti in comune con quella classica-ellenica. Gli incel diventano quindi dei soldati del pensiero di Agostino da Ippona e dell’Islam delle origini, quello del profeta Maometto e dei grandi filosofi Averroè e Avicenna.
Non è un caso che molti incel mettano like o ritwittino affermazioni di cattolici tradizionalisti o della Guida Suprema dell’Iran, l’Ayatollah Alì Khamenei. Vedere ragazzi di 20 anni che nel terzo decennio del XXI secolo sostengono i teo-con e Khamenei deve far senz’altro riflettere.
Altri incel guardano invece all’attuale destra quasi per ripicca. In un mio racconto pubblicato nella raccolta “Frustrati – Uomini e donne che non hanno conosciuto l’amore”, raccontavo di un ragazzo che, dopo essere stato liquidato da una ragazza di sinistra, per vendetta votava Lega, lui che leghista ovviamente non era. Scritta così può sembrare ridicola? Che punizione potrebbe mai essere votare l’opposto al proprio pensiero politico e a quello della propria ex partner? Per qualcuno il voto altrui è importante, ma la maggior parte delle persone direbbe: “Voti Lega quindi? E chi se ne frega, fai come ti pare!”.
Siamo però in una fase storica in cui il peso ideologico delle idee si è indebolito. Nella società fluida ben descritta dal sociologo Zygmunt Bauman le opinioni variano anche a seconda dell’umore personale. Non sono rari i casi di persone che votano un determinato partito per affinità con altri che votano lo stesso o, viceversa, che votano una parte a causa dell’astio personale contro alcuni che stanno dalla parte opposta. Mi è capitato di sentire: “Come faccio a votare Pd, quando lo vota già quell’idiota di X?”. Nel film del 2011 “Carnage” di Roman Polanski, il personaggio interpretato da Christoph Waltz, un cinico avvocato newyorkese, dice alla scrittrice progressista interpretata da Jodie Foster: “L’altro giorno ho visto un programma alla tv con la sua paladina Jane Fonda: alla fine volevo iscrivermi al Klu Klux Klan”. Io stesso ho pensato di votare a destra dopo aver ascoltato certi interventi di Laura Boldrini. Curiosamente le figure “di sinistra” che fanno venir voglia di passare “a destra” sono spesso donne. E chi cambia voto uomo.
Alcuni incel fanno un ragionamento simile. Pur considerandosi di sinistra, vedono che quella parte politica è frequentata da una fetta di quel mondo che li disprezza, dalle femministe a coloro che li additano a pericolo pubblico. L’astio verso figure come Boldrini o Murgia li porta, quasi per ripicca, ad appoggiare la parte politica opposta. Così si possono leggere commenti di stima da parte di incel a politici di destra, Matteo Salvini su tutti. Tanto gli atteggiamenti spavaldi di Salvini sono detestati da esponenti dell’intellighenzia progressista, tanto questi incel, pur essendo distanti anni luce dall’elettore tradizionale leghista o dall’uomo di destra, lo appoggiano. La percentuale di laureati che votano Lega è aumentata negli ultimi anni. Considero anche l’aumento di voti complessivi del partito con Alberto da Giussano nel simbolo, sono davvero parecchi i laureati che hanno dato il proprio voto, specie alle elezioni europee del 2019, a un partito che in passato era percepito come distante dagli ambienti universitari. Il flusso elettorale da sinistra a destra negli ultimi 20 anni sta anche qui: negli incel. Non è un caso che se, fino all’epopea berlusconiana, il voto femminile era leggermente più conservatore di quello maschile, oggi sono gli uomini a rafforzare leggermente le destre.
Tra gli incel il pensiero “rossobruno”, che unisce aspetti tipici della sinistra radicali ad altri della destra radicale, è ben radicato. La maggior parte di loro sono ex elettori di sinistra che hanno sposato battaglie storicamente della destra, molto meno l’opposto.
Il dato sembra dar ragione all’analisi del maschio alfa conservatore: gli sfigati che non scopano stanno perlopiù a sinistra. Alcuni di essi, per vendetta, si spostano quindi a destra. La sinistra dovrebbe tener conto di questi dati.