
L’Europa e in generale in tutto l’Occidente, civiltà che si è sempre definita baluardo della Democrazia, del Diritto, dell’Uguaglianza e della Libertà, oggi più che mai si vede in crisi, proprio perché lo sono questi Ideali di cui si credeva garante.
C’è chi crede che ad aver portato questa crisi sia stato il fenomeno sempre più dilagante del “Populismo” ma, in realtà, quest’ultimo non è altro che una conseguenza naturale di un Male che, nel tempo, si è sempre più diffuso nella società, in modo tanto silenzioso ed impercepibile quanto distruttivo per la vita sociale e soprattutto morale dei cittadini occidentali e di tutto il mondo.
Questo Male, che agisce proprio come un cancro nel corpo sociale, ha origine da un vero e proprio “Relativismo morale“, ossia: il negare l’esistenza di Principi Morali universali che costituiscano da fondamento nell’agire del singolo e della collettività.
La linea di demarcazione che separava il giusto dal sbagliato, non solo viene alterata, ma viene pure messo in discussione la possibilità che possa esistere e, di conseguenza, ogni cosa può divenir lecita, ben accetta, e nessuno può azzardarsi di affermare il contrario, proprio perché viene negata l’esistenza di una Verità etica.
Civile e selvaggio, ordine e caos, giusto e sbagliato, col tempo non smetteranno di esistere, ma diverranno la stessa cosa.
La Ragione diverrà il peggior nemico dell’umanità, anzi, già lo è diventata, perché essa cerca, per natura, l’evidenza della Verità, così come, per natura, il Relativismo morale la condanna, e con essa, tutti coloro che la bramano.
Tutto è in dubbio, nulla è certo.
Il popolo perisce per mancanza di conoscenza.
Cos’è Giustizia? Cos’è Amare? Cos’è la Famiglia? Cos’è la Vita? Cosa ci rende Umani? Impossibile rispondere. Ma, se viene negata la possibilità di dare una risposta, che senso ha porsi la domanda? E se non ci poniamo delle domande sulle cose veramente importanti ed universali, allora tutto perde d’importanza e diviene sacrificabile; e a questo punto, ogni cosa è in pericolo e nessuno si alzerà più per difendere quelli che un tempo erano i Valori della società e dell’umanità.
Allo stesso tempo, tutti, per semplice istinto di sopravvivenza, faranno di tutto a difendere se stessi, e solo se stessi, al massimo, anche se sempre più raramente, l’individuo difenderebbe i propri famigliari e amici più cari, ma anche questi rapporti si stanno rompendo con sempre più facilità, anche per motivi futili, perché anche concetti come “amore”, “famiglia” e “amicizia” perdono del tutto il loro significato e la loro importanza.
Ognuno, pur di sopravvivere, vedrà con diffidenza il prossimo, lo vedrà come un contendente ad una felicità sempre meno accessibile, come chi sarebbe disposto a rubare, anche col più meschino degli inganni, il frutto della fatica di altri. Da un momento all’altro, anche il migliore amico può divenir il peggiore dei nemici.
L’essere umano sarà disumanizzato, non sarà più visto come tale, ma come lo straniero, o semplicemente come maschio, femmina, eterosessuale, homosessuale, o come il politico o plebeo, ecc..; ne consegue che la sua vita perde valore, specialmente se appartenente ad un gruppo differente dal tuo.
Non esiste più il prossimo, essere umano come te, ma solamente l'”altro”, colui che non è te.
Il Populismo ha semplicemente saputo cogliere questo continuo sentirsi in pericolo nei confronti di chi non è percepito come parte di loro, dall’extracomunitario di origini Africane, Balcaniche o Orientali a coloro fino a quel momento deteneva il potere politico, partiti tradizionali ed Unione Europea in primis.
Ma, proprio perché si alimenta di questi timori nei confronti dell’ “altro”, il Populismo non potrà essere la cura, ma al massimo un antidolorifico che, col continuo uso, porterà solo alla dipendenza.
Esso è solo un pericoloso sfogo al malessere causato dal Relativismo morale.
Or dunque: qual’è allora la soluzione, la “Cura”?
Se vi siete posti questa domanda siete sulla buona strada…
Conoscerete la Verità e la Verità vi farà Liberi
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