La Corte di Cassazione ha reso possibile il divorzio e la separazione attraverso una procedura congiunta in un unico processo, ponendo fine a dubbi interpretativi emersi negli ultimi mesi. Questa procedura era già prevista dalla riforma Cartabia, che mirava a semplificare le procedure legali, affrontare i casi in sospeso e prevenire conflitti duplicati tra coniugi separati. La novità è stata in vigore dal mese di febbraio ma applicata in maniera discrezionale dai giudici. Tuttavia, una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che è ammissibile un ricorso congiunto e cumulativo per separazione e divorzio, consentendo alle ex coppie di avviare il processo di dissoluzione del matrimonio con maggiore stabilità negli accordi, evitando futuri conflitti e perturbazioni.
Gli avvocati hanno accolto con soddisfazione questa decisione, poiché risolve le divergenze tra le pronunce dei vari tribunali italiani. L’intervento della Cassazione ha stabilito una chiara interpretazione dell’articolo 473 bis numero 49 del codice di procedura civile, garantendo una uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale.
La procedura richiede la presentazione di una domanda tramite un ricorso, con il richiedente tenuto a fornire immediatamente al giudice prove e documenti relativi alla sua situazione finanziaria, tra cui la dichiarazione dei redditi degli ultimi tre anni, un elenco dei beni di proprietà, estratti conto bancari e finanziari, nonché quote societarie. L’omissione di queste informazioni può comportare spese legali e il risarcimento dei danni al coniuge.