
In una violenta azione di protesta, un gruppo di incappucciati, riconducibili all’ala più estremista del movimento No Tav, ha attaccato il cantiere di San Didero, situato in Val di Susa, a Torino.
Con uno sconcertante dispiegamento di forza, gli antagonisti, circa una cinquantina, hanno scagliato molotov, petardi, bombe carta e sassi contro le forze dell’ordine, costringendole a rispondere con l’uso dei lacrimogeni.
Le tensioni sono salite ulteriormente quando, a Baraccone, hanno utilizzato un argano per tentare di abbattere il cancello principale del cantiere. Questi attacchi si sono verificati in diverse aree, incluso il cantiere della Torino-Lione a Chiomonte, dove un altro gruppo di No Tav incappucciati ha preso parte alle violente azioni.
È allarmante notare come, in passato, sia questo cantiere che il presidio No Tav dei Mulini siano stati oggetto di attacchi notturni simili, secondo quanto riportato dagli investigatori, con presunti legami al centro sociale Askatasuna.
Nonostante le precedenti operazioni di sequestro da parte della digos della Questura di Torino, il gruppo sembra disporre ancora di armi e attrezzi come scudi in plexiglass, petardi, bombe carta e abiti scuri per mascherarsi.
Questi atti di violenza compromettono gravemente il dialogo e il confronto pacifico, gettando ombra sulla validità dei metodi adottati dal movimento No Tav. Si auspica che, nonostante le divergenze di opinioni, sia possibile trovare una soluzione attraverso il rispetto delle leggi e il dialogo costruttivo, evitando ulteriori episodi di violenza e conflitto.