Al Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia ci saranno praticamente tutti. Tutti tranne i palestinesi.
Singolare come l’organizzazione di un festival, arrivato alla sua 17esima edizione, abbia dimenticato di invitare colleghe e colleghi palestinesi: giornalisti che rischiano ogni giorno l’incarcerazione in detenzione amministrativa o di essere ammazzati per il loro essere palestinesi (50 i giornalisti uccisi dagli israeliani tra il 2000 e il 2022).
Al loro posto, a parlare per e dei nativi semiti palestinesi, saranno ospitati europei e israeliani. Un pò come quando nel 1948 suprematisti europei e americani decisero le sorti della Palestina senza interpellare i diretti interessati al tavolo decisionale. Perché invitare l’israeliano Meron Rapoport per parlare di colonialismo, quando la sua idea è quella di due popoli due stati che si è vista essere fallimentare proprio per il progetto coloniale di “Israele”? Che senso ha la voce degli occupanti e il silenzio delle vittime?
Negli unici 50 minuti dedicati da Arianna Ciccone a “Israele” e Palestina, la Nakba continua.