Arturo Vidal, il noto calciatore dell’Inter, si è ammalato di Covid dopo aver ricevuto il vaccino.
Vidal è stato ricoverato in ospedale a Santiago del Cile, a pochi giorni dal match per le qualificazioni ai Mondiali contro l’Argentina.
Il 34enne centrocampista, vaccinato venerdì scorso (31 maggio) insieme ad altri giocatori della squadra cilena, ha comunicato la sua positività su Instagram. “Purtroppo nei controllo di oggi ho scoperto di essere risultato positivo al Covid dopo che un amico, asintomatico, è risultato positivo in un controllo preventivo”.
“Questa volta non potrò essere in campo, ma sosterrò i miei compagni con tutte le mie forze – ha aggiunto -. Mi riprenderò presto per poter indossare di nuovo La Roja de Todos. e ringrazio tutti gli operatori sanitari che si sono presi cura dei cileni che stanno lottando contro questa terribile pandemia. E vi chiedo, per favore, se potete farlo: vaccinatevi”.
La spiegazione della scienza a questo tipo di situazione è che “non era ancora protetto dall’infezione”. E si sottolinea che il vaccino va bene in ogni caso, perché salverà i vaccinati da forme violente della malattia.
Sarà. Ci chiediamo però, con una certa inquietudine, come sia possibile che così tanti degenti di strutture sanitarie fossero asintomatici o siano stati vaccinati quando il virus era già in incubazione? Perché, invece di esporre i vaccinandi al rischio di ammalarsi, non suggerire un banale test sierologico prima di vaccinarsi?
I link da aggiungere, che raccontano storie così, di neo-vaccinati che si sono ammalati subito dopo l’inoculazione, sarebbero moltissimi.
Coincidenze?
E tutti i neo-vaccinati inspiegabilmente deceduti poco dopo la vaccinazione?
Mentre la scienza si affretta ad escludere il nesso di causa-effetto, anche in questo caso, le brutte notizie da riportare sarebbero tante.
Ne prendiamo una particolarmente significativa.
Stefano Paternò sottoufficiale della Marina Militare, deceduto l’8 marzo scorso dopo la vaccinazione, è morto a causa del fenomeno ADE (Antibody Dependent Enhancement) innescato dal vaccino Covid.
In breve: Paternò aveva avuto il Covid in forma asintomatica, si è vaccinato ed è morto perché aveva già sviluppato gli anticorpi. Questo surplus di anticorpi ha scatenato una esagerata risposta infiammatoria e la morte è avvenuta per “arresto delle funzioni vitali, consecutivo a sindrome da distress respiratorio acuto”.
Nessuna trombosi, quindi, come si era detto inizialmente, ma un fenomeno infiammatorio violento e fatale per il quale i polmoni non sono stati più in grado di funzionare. I risultati degli esami istologici hanno infatti accertato “la presenza di elevati livelli di IL-6, una citochina espressione dell’attivazione di un processo infiammatorio intenso che appartiene alla manifestazione clinica della malattia, nel periodo della cosiddetta «tempesta citochinica», ma che può appartenere alla sindrome ADE.
I consulenti tecnici che si sono occupati delle indagini hanno confermato la correlazione diretta tra morte e inoculazione del vaccino: “sussiste correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino”.
La morte è quindi dovuta a una precedente infezione da Sars-CoV-2 decorsa in maniera asintomatica che ha portato allo sviluppo della sindrome post-vaccinica chiamata ADE.
I risultati dell’indagine hanno reso ancora più chiara la necessità (che dovrebbe diventare un obbligo) di fare il test sierologico prima di sottoporsi a vaccinazione. Se Paternò si fosse sottoposto al test sierologico quantitativo prima di vaccinarsi forse oggi sarebbe ancora vivo.
Ma a questa questione si è data finora troppa poca importanza, e nel sito del Ministero della Salute viene addirittura riportata tra le fake news intorno al Covid.
Nel portale del Ministero della Salute si legge “allo stato attuale non risulta necessario fare test sierologici (test sul sangue) per rilevare la presenza di anticorpi contro Sars-CoV-2 prima di sottoporsi alla vaccinazione. I vaccini sono, infatti, indicati anche per le persone che hanno già contratto il Covid e che, dunque, hanno sviluppato anticorpi”. E ancora “Non ci sono evidenze scientifiche che i vaccini anti Covid inneschino l’ADE, cioè l’«Antibody Dependent Enhancement», reazione per cui alcuni anticorpi anziché bloccare un virus ne facilitano il suo ingresso nelle cellule” (….) “I vaccini non possono determinare l’ADE né in coloro che si vaccinano senza aver contratto l’infezione da nuovo coronavirus, né nelle persone che si vaccinano dopo aver contratto l’infezione”.
Amen. Intanto, mentre continuano a scendere il numero di morti per Covid insieme al numero di vaccinati aumentano le “inspiegabili” morti dopo il vaccino contro il Covid.