Se per il Casinò di Saint Vincent si prospetta un mesto destino, per chi l’ha governato è pronta la scure della procura. E’ l’epilogo di politica e denaro ai quali vengono attribuiti legami importanti, specialmente quando questi legami sono attratti da molti soldi.
Come accade in questi casi, saranno le malcapitate aziende e i lavoratori che troveranno le casse, nel caso specifico della sala da gioco valdostana, prosciugate e i colpevoli scappati con il bottino, chissà, forse in Indonesia.
Resta il fatto che in Valle D’Aosta regna l’omertà e la vergogna. Specialmente quando si toccano determinati argomenti dove c’è il coinvolgimento della politica. Un dato, questo, che ha portato alla luce importanti scenari sulle sorti del Casinò di Saint Vincent.
I dati chiave della nostra inchiesta sono due, e sono fortemente legati alla gestione della sala da gioco della Valle: Lega e Filippo Rolando. Due componenti che si intrecciano tra loro e che hanno legami di interessi societari. A confermare questa tesi sono gli stessi attori e alcuni esponenti che hanno lavorato a stretto contatto con Rolando.
Infatti nella (Parte 1), pubblicata ieri, abbiamo ampiamente parlato dei rapporti di Rolando con la Building Energy spa, un complesso di società dove la maggior parte sono in perdita. Rolando fu inserito al posto di Nicola Volpe come amministratore che a sua volta destituì dall’incarico di amministratore.
Sarà un caso oppure no, dall’inchiesta emerge ancora una figura legata alla Lega e molto vicina a Rolando. Stiamo parlando dell’avv. Massimo Preti uomo di punta della Lega. Filippo Rolando e Massimo Preti, a quanto pare, si conoscono da più di dieci anni, lo dimostra una documentazione dove conferma che la società ASSET srl fondata il 23/11/2009 è suddivisa al 50% Rolando e 50% Preti. Messa in liquidazione il 30/06/2011. Il liquidatore a tutt’oggi è Preti.
Ma l’aspetto più curioso è quello che Rolando non menziona mai questa società in nessuno dei suoi Cv in carico al Casinò di Saint Vincent. Tanto meno nell’autocertificazione di ‘altri compensi e altre cariche’ che inserisce nel sito di CaVa spa. Molto probabilmente questo dato è stato volutamente celato per non evidenziare i legami tra Rolando e Preti.
In tutti i Cv Rolando afferma di essere liquidatore della MANIFATTURA DELL’ADDA SPA, azienda in liquidazione. Anche in questo caso Rolando dichiara inesattezze: in realtà dal 30/12/2008 fino alla cancellazione della società il 25/02/2019, il liquidatore è sempre Massimo Preti.
Ma ci sono altri dati importanti e da non sottovalutare che mettono in rilievo le incongruenze dell’AU del Casinò di Saint Vincent: Rolando e Preti mettono in liquidazione l’azienda ASSET srl dove Preti è il liquidatore e Rolando, non si spiega il perché, non dichiarerà mai, nelle autocertificazioni e nei Cv, di possedere questa società in CaVa spa.
Il 22/06/2018 Preti vince il bando Lotto 3A – Servizi legali specialistici in materia di diritto del lavoro con LISPA (Lombardia Informatica spa), mentre Toffoletto De Luca Tamajo vince Lotto 3B – Servizi legali specialistici in materia di diritto del lavoro. Infatti il 27/07/2018 Toffoletto inserisce Rolando come consigliere nella sua società Elibra e nel 2019 lo nomina presidente in un’altra società, Lexodo.it, sempre di sua proprietà. LCA che aveva investito in Elibra, conosceva Rolando prima del concordato. Presumibilmente dal 27/07/2018.
Altro dato emblematico che emerge nell’ottobre del 2018 è la nomina di Amministratore Unico di Rolando in Cava spa, nominato da allora Ministro delle Finanze Stefano Aggravi, altra figura imponente della Lega.
Forse è solo una coincidenza, ma restano le ipotesi che Aggravi abbia chiesto all’interno della Lega un nome di fiducia. Presti si è occupato e si occupa anche di liquidazioni e concordati, pertanto lui è stato presentato come uomo della Lega, che a sua volta ha fatto il nome di Filippo Rolando in qualità di imprenditore.
Molto probabilmente qualcosa si muove, anche perché al momento giungono informazioni abbastanza incisive che, qualora venissero formalizzate, potrebbero essere messe al vaglio della Procura valdostana con devastanti conseguenze.
Alcuni voci, probabilmente molto vicine al palazzo della Regione della Valle D’Aosta, sussurrano le forti pressioni dai vertice della Lega affinché la vicenda del Casinò di Saint Vincent non turbi le imminenti elezioni. Pare, sempre secondo queste voci, che Filippo Rolando fu nominato Amministratore Unico della sala da gioco in qualità di prestanome in quanto le sue capacità di gestione fossero nettamente inferiori.
Ovviamente a noi spetta analizzare i fatti e non le voci. Ma nonostante tutto, resta il fatto che alcuni riscontri analizzati portano in quella direzione. Voci che spezzano il silenzio e che parlano di legami che conducono anche fuori regione, abbracciando diverse figure politiche.
E’ chiaro che analizzeremo tutte queste voci le quali ad oggi restano tali, ma non possiamo rinnegare gli esiti che hanno portato in risalto probabili conflitti di interessi e scatole cinesi. Francamente viene difficile comprendere che l’intera giunta non abbia controllato alcuni passaggi fondamentali, come viene difficile comprendere il tacito consenso.