Pochi giorni fa un team di studiosi dell’Università di Pisa si è recato in India, al Kalachakra Institute, a studiare gli effetti positivi della meditazione nel cervello dei monaci di Dharamsala.
Sono già molti, ormai, gli studi che dimostrano che la pratica della meditazione profonda aiuta realmente a combattere stress, depressione, ansia, dolori cronici e non solo.
Le loro ricerche, che saranno pubblicate su riviste scientifiche internazionali, si sono concentrate sullo studio dell’encefalogramma che registra gli effetti della meditazione profonda sull’attività cerebrale dei monaci che meditano.
In particolare, stanno studiando gli effetti della meditazione avanzata e di alcune pratiche a noi ancora sconosciute, tramandate solo oralmente, da maestro a discepolo. Queste riuscirebbero a combattere e sconfiggere anche disturbi psicosomatici gravi come malattie gastrointestinali e della pelle.
Secondo numerosi studi scientifici sono tantissimi i benefici della meditazione, come migliorare la capacità di gestire le emozioni e di prendere decisioni, aumentare la concentrazione, la memoria e la creatività. Ma sono tanti anche i benefici fisici, come rinforzare il sistema immunitario, aiutare a prevenire ictus, Alhzeimer e asma, ridurre i dolori del ciclo mestruale e tanti altri.
Numerose sono le ricerche che supportano l’efficacia della meditazione nella gestione delle differenti forme di dolore, tra cui il dolore correlato a malattie oncologiche e per il contenimento degli effetti collaterali della chemioterapia.
Ma vediamo più da vicino cosa si intende con meditazione. Questo termine comprende, infatti, diverse pratiche, di cui la più conosciuta è la Mindfulness, della quale ho già parlato in un precedente articolo. Nella Mindfulness, il cui protocollo più famoso è quello ideato da John Kabat-Zinn negli anni ’70, l’obiettivo è vivere il momento presente con consapevolezza.
Ogni giorno, ogni minuto, ogni secondo, la nostra mente è infatti in balia di pensieri, un flusso di pensieri ininterrotto, il cui unico antidoto sembra essere proprio questo “stato di presenza”, secondo Siegel. Attraverso la meditazione, che è un addestramento all’attenzione, non facciamo altro che allenarci a prestare attenzione al momento presente.
Tutti possono avvicinarsi a questa pratica, anche i principianti. Gli esperti raccomandano solo una cosa: la COSTANZA, sia nei luoghi che nei tempi della meditazione. Scegliere sempre lo stesso posto per meditare e la stessa ora, infatti, aiuta molto la pratica e la sua riuscita.