
Il mondo accademico è in lutto per la scomparsa di Antonio Pagliaro, eminente giurista e illustre membro dell’Accademia dei Lincei, il quale ci ha lasciati oggi all’età di 91 anni. Originario di Mistretta, provincia di Messina, nacque il 6 luglio 1932 e intraprese una straordinaria carriera nel campo del diritto penale, grazie all’influenza e al sostegno del padre, magistrato di nome Pasquale. Formatosi sotto la guida di Giovanni Musotto, venne nominato nel 1968 professore ordinario di Diritto penale presso la Facoltà di Giurisprudenza di Palermo, dove in seguito divenne direttore dell’Istituto di Diritto e Procedura Penale.
Nel corso della sua carriera, Pagliaro ha lasciato un’impronta indelebile nel panorama accademico, formando generazioni di giuristi e pubblicando autorevoli manuali di Diritto penale adottati sia in università italiane che straniere. Il suo contributo al mondo giuridico è stato tanto significativo da guadagnarsi l’onore di diventare socio nazionale dell’Accademia dei Lincei nel 2007. Nel 1988, il ministro di Grazia e Giustizia Giuliano Vassalli gli affidò la direzione della Commissione interministeriale per la riforma del Codice Penale, la quale produsse, tre anni dopo, uno schema di legge-delega per la riforma organica del codice penale italiano.
Numerosi premi riconobbero la sua brillante attività di ricerca, tra cui spiccano il prestigioso Premio internazionale “Empedocle” per le Scienze Umane nel 2001, dedicato alla memoria di Paolo Borsellino, e il Premio della Fondazione Pasquale Pastore nel 2015. La sua figura sarà indubbiamente ricordata come un autorevole punto di riferimento nel campo accademico.
Nel condividere il dolore della famiglia per la scomparsa di Antonio Pagliaro, la nipote Germana ha espresso il suo ricordo affettuoso, sottolineando il contributo di zio Antonio come docente di diritto penale presso l’Università di Palermo, dove era conosciuto come “Pagliaro di Penale”. Rievocando una fotografia del defunto durante una battuta di caccia, la nipote immagina ora lui e suo padre riuniti in un momento felice, trovando conforto in quest’immagine.