“L’Occidente ha superato le linee rosse con le armi a Kiev. L’hanno fatto fin dall’inizio nel 2014, quando hanno facilitato un colpo di Stato”. Lo ha detto il capo del Cremlino, Vladimir Putin. I Paesi occidentali “hanno contribuito a quel colpo di Stato” a Kiev, “è una cosa ovvia”, ha sottolineato ancora. A quel punto, ha proseguito il leader russo, “noi siamo stati costretti a proteggere la popolazione della Crimea e in un modo o nell’altro, alla fine, abbiamo sostenuto il Donbass”.
La Russia sta tenendo Minsk come “ostaggio nucleare”. Così, invece, il segretario del Consiglio di sicurezza e difesa nazionale ucraino, Oleksiy Danilov, riferendosi all’annuncio di ieri del presidente russo Vladimir Putin di voler dispiegare armi nucleari tattiche in Bielorussia. Danilov ha poi aggiunto che la mossa rappresenta “un passo verso la destabilizzazione interna del Paese”. L’Ucraina, nel frattempo, ha chiesto una riunione d’urgenza del Consiglio di sicurezza dell’Onu sulle armi nucleari russe in Bielorussia. Lo riferiscono fonti diplomatiche.
La retorica della guerra nucleare da parte della Russia è “pericolosa e irresponsabile”. Lo ha sottolineato un portavoce della Nato. Gli Stati Uniti non hanno “alcuna indicazione” che la Russia abbia trasferito armi nucleari alla Bielorussia né che il presidente russo Vladimir Putin si stia preparando ad usare armi nucleari in Ucraina: lo ha detto portavoce del Consiglio della sicurezza nazionale John Kirby alla Cbs commentando l’annuncio di Putin che Mosca dispiegherà armi nucleari tattiche in Bielorussia.
La notizia della dislocazione di testate nucleari russe in Bielorussia “è un ulteriore fattore di rischio per la regione baltica. Insieme ai suoi partner euro-atlantici, la Lituania deciderà come reagire a questi piani militaristici dei regimi russo e bielorusso”. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteti lituano, Gabrielius Landsbergis, in un comunicato stampa pubblicato oggi dal ministero di Vilnius.
Il ministro ha aggiunto che “si tratta di mosse disperate di Putin e Lukashenko per creare un’altra ondata di tensione e destabilizzazione in Europa. Tali azioni coinvolgono ancora di più la Bielorussia nella guerra con l’Ucraina e nel confronto con il mondo democratico. La Bielorussia, che sta perdendo sempre più la sua sovranità, sostiene e aiuta l’aggressione della Russia ed è sempre più integrata nei piani militari della Russia”.
Alla condanna di Landsbergis ha fatto eco quella del ministro della Difesa, Arvydas Anušauskas, secondo cui il fine della mossa è creare la diminuzione del supporto dei Paesi Nato all’Ucraina. “La Russia”, ha scritto il politico lituano sul suo profilo Facebook, “sta compiendo nuovi passi nel tentativo di provocare insoddisfazione tra i politici occidentali con il sostegno all’Ucraina o per intimidire i Paesi che sostengono l’Ucraina. La dichiarazione di Putin sul dispiegamento di armi nucleari in Bielorussia entro luglio di quest’anno può essere attribuita a tale obiettivo”.