
Hollywood celebra il cinema indipendente alla 97esima edizione degli Academy Awards, incoronando Anora di Sean Baker come grande vincitore della serata. Il dramedy, già Palma d’Oro a Cannes 2024, si aggiudica cinque statuette, tra cui Miglior Film, Regia, Sceneggiatura, Montaggio e Miglior Attrice Protagonista per la venticinquenne Mikey Madison. Con questo trionfo, Baker eguaglia un record storico detenuto da Walt Disney, avendo conquistato in una sola serata quattro premi individuali. “Grazie all’Academy per aver riconosciuto il valore del cinema indipendente. Lunga vita al cinema indipendente!”, ha dichiarato il regista nel suo discorso di ringraziamento.
La trama di Anora racconta la storia di una giovane spogliarellista di Brooklyn che sposa il figlio di un oligarca russo, suscitando l’ira della potente famiglia del marito, che cercherà in ogni modo di annullare il matrimonio. Il film ha scalato le previsioni grazie a una serie di successi nei premi della critica e delle associazioni di categoria nelle settimane precedenti agli Oscar.
Premi principali: Adrien Brody e Zoe Saldana tra i vincitori
La statuetta per il Miglior Attore Protagonista è andata ad Adrien Brody per The Brutalist, segnando il suo secondo Oscar a 22 anni di distanza da Il Pianista. Kieran Culkin ha conquistato il premio come Miglior Attore Non Protagonista per A Real Pain di Jesse Eisenberg, mentre Zoe Saldana ha trionfato nella categoria femminile per Emilia Pèrez. Delusione per Isabella Rossellini, in corsa per Conclave.
Nel campo dell’animazione, Flow del lettone Gints Zilbalodis ha battuto il colosso Disney, vincendo il premio per il Miglior Film d’Animazione con il budget più basso mai visto nella categoria. Il Miglior Documentario è stato No Other Land, realizzato da un collettivo israelo-palestinese e incentrato sulla distruzione di un villaggio della Cisgiordania. Il film, che ancora non ha un distributore negli Stati Uniti, ha acceso il dibattito politico durante la cerimonia.
Il premio per il Miglior Film Internazionale è andato a Io Sono Ancora Qui di Walter Salles, regalando al Brasile la prestigiosa statuetta e battendo, tra gli altri, Emilia Pèrez di Jacques Audiard.
Delusione per A Complete Unknown e Emilia Pèrez
Nonostante le otto nomination, A Complete Unknown, biopic su Bob Dylan con Timothée Chalamet, è uscito a mani vuote. Anche Emilia Pèrez, con tredici candidature, ha subito un duro colpo, complice la controversia legata a Karla Sofia Gascón, esclusa dalla campagna promozionale per vecchi tweet razzisti e discriminatori. Tuttavia, Zoe Saldana è riuscita a ottenere un riconoscimento personale con la vittoria come Miglior Attrice Non Protagonista.
Cerimonia e momenti salienti
Lo show, teoricamente apolitico, ha visto comunque momenti di forte impatto. Il presentatore Conan O’Brien ha lanciato una battuta su Vladimir Putin, alludendo al film Anora: “Immagino che gli americani saranno eccitati nel vedere che qualcuno finalmente resiste a un russo potente”. Durante la serata, il sostegno all’Ucraina è stato limitato a simboli come la spilletta di Guy Pearce e il messaggio Slava Ukraine della presentatrice Daryl Hannah. Al contrario, la causa palestinese è stata centrale con il discorso del team di No Other Land, che ha chiesto di fermare la “pulizia etnica” in corso.
L’omaggio In Memoriam è stato aperto da Morgan Freeman, che ha ricordato Gene Hackman, scomparso di recente. La serata si è conclusa con un tributo musicale alla saga di James Bond, segnando il passaggio della direzione creativa del franchise da Barbara Broccoli e Michael Wilson ad Amazon.
Italia a mani vuote
Serata amara per l’Italia, che torna a casa senza statuette. Nonostante le speranze riposte su Isabella Rossellini e altri progetti italiani, nessun premio è arrivato a segnare la presenza del nostro cinema in questa edizione degli Oscar.