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Il governatore della Banca d’Italia Visco: “Sul caro energia trovare il giusto equilibrio”

| 5 Febbraio 2023 | ECONOMIA

Trovare il “giusto equilibrio”. È quello che si auspica il governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco nella sua analisi sul compito della Bce che deve gestire la repressione dell’inflazione e una frenata non eccessiva del Pil. Il numero uno di Bankitalia parla alla platea degli operatori finanziari dell’Assiom Forex e rassicura i mercati che l’Italia può sostenere il cambio di passo di Francoforte.

“In Italia la politica di bilancio può continuare a mitigare gli effetti dei rincari dell’energia redistribuendo risorse, con interventi mirati e temporanei, a favore delle famiglie e delle imprese più colpite”, ha detto Visco, aggiungendo che “vanno evitati invece slittamenti ripetuti nel processo di consolidamento dei conti pubblici, che accrescerebbero l’onere dell’aggiustamento a carico delle generazioni future, già gravate del peso di un debito pubblico molto elevato”.

Nel suo discorso il governatore insiste su un punto, affrontato già in altre occasioni in questi mesi e che in parte è stato recepito nell’ultimo board. La banca centrale deve svolgere “con cautela” il proprio compito. E le prossime decisioni, dopo i 50 punti già annunciati, per marzo, andranno prese sulla base dei dati di inflazione che ha mostrato un primo segnale di rallentamento a gennaio.

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Importante è comunque sottolineare che “i rialzi dei tassi ufficiali sono ampiamente gestibili per le finanze pubbliche del nostro Paese” grazie alla vita media del debito e le politiche prudenti del governo, scandisce il governatore. Il Quantitative tightening sugli asset, dopo anni di acquisti a man bassa sul secondario, inoltre “non dovrebbe avere ripercussioni di rilievo sul collocamento e sui rendimenti dei titoli di Stato” afferma.

Certo Visco riconosce come l’inflazione colpisca forte sulle famiglie specie le meno agiate e la crescita sta così rallentando. Per fortuna, ricorda il governatore, il debito privato di famiglie e imprese resta basso nel confronto internazionale e quindi “i rischi sono circoscritti”.

Chiaro che per chi ha sottoscritto un mutuo a tasso variabile l’aumento della rata ha oramai acquisito un peso non indifferente e però, spiega il goernatore, ci sono ampie disponibilità (almeno a livello aggregato) sui conti correnti degli italiani. Fra famiglie e imprese i depositi ammontano 1600 miliardi di euro. Quello su cui insiste Visco, e anche altri partecipanti al congresso, è la necessità di modificare il segnale, non sempre chiaro o troppo duro, che Francoforte ha inviato ai mercati sulle aspettative non di breve termine.

TAG: Banca d'Italia, caro energia, Ignazio Visco, tassi
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