Botta e risposta tra Biden e il Cremlino sul tema negoziati. Il leader russo rimane ‘aperto a colloqui’, ma per Mosca, sostiene il Cremlino, è impossibile accettare la condizione posta dagli Usa per le trattative sull’Ucraina, cioè che prima le truppe russe lascino il territorio ucraino.
Il presidente Usa aveva aperto alla possibilità di parlare con Putin, purché mostri “segnali di volere cessare la guerra’. E nell’incontro con Macron si è parlato anche di una conferenza internazionale a Parigi il 13 dicembre per raccogliere aiuti per Kiev. Non è servita a far decollare il dialogo una telefonata tra Putin e il cancelliere tedesco Scholz.
Il capo del Cremlino ha definito ‘distruttiva’ la linea dei Paesi occidentali, ‘compresa la Germania’, accusandoli per le armi fornite a Kiev. Intanto, si lavora ancora ad un’intesa a livello europeo sul price cap per il gas. Raggiunto, invece, un accordo per quello al prezzo del petrolio russo via mare: tetto fissato a 60 dollari al barile.
“Ancora una volta siamo di fronte al bivio. Cosa permette di guardare al progresso dell’umanità? La guerra o la pace?”. Sergio Mattarella usa una domanda retorica per richiamare di nuovo l’attenzione sul conflitto ucraino, proprio mentre da Washington Joe Biden ed Emmanuel Macron lanciano una conferenza internazionale di pace a Parigi il 13 dicembre, che non risolve ma muove per la prima volta le acque in direzione di una trattativa diplomatica multilaterale.
Proprio Mattarella tra i primi leader europei, a Strasburgo a fine aprile, lanciò la proposta di una conferenza sul modello di quella di Helsinki per disegnare una road map di superamento del conflitto. Il Capo dello Stato apre i lavori dell’ottava edizione dei Medietrranean dialogues davanti ai presidenti della Mauritania Mohamed Ould Ghazouani, e del Niger Mohamed Bazoum, al ministro degli Esteri Antonio Tajani, all’ad di Eni Claudio Descalzi.
Dopo il suo intervento viene letto un messaggio di papa Francesco che mette l’accento sui “danni incalcolabili” del conflitto ucraino a cui si aggiungono le ripercussioni sul fronte umanitario e alimentare che colpiscono “un numero crescente di persone in tutto il mondo, soprattutto nei Paesi più poveri”.
Dopo “l’inaccettabile aggressione” russa all’Ucraina, “dobbiamo partire dai principi posti alla base della nostra convivenza civile e fondati nel quadro delle Nazioni Unite” esorta il Presidente. “Per consolidare il sistema multilaterale e rendere più democratico, occorre fare riferimento alla uguaglianza fra gli Stati, rifuggendo da una polarizzazione a livello internazionale e da una esasperazione di diversità, certo esistenti, che un dialogo efficace può contribuire a ridurre”.