“Parlerò con Putin tra pochi giorni, c’è ancora la possibilità di arrivare a un negoziato”. Così il presidente francese Emmanuel Macron nel corso della sua visita diplomatica a Washington in cui ha incontrato l’omologo statunitense Joe Biden. Che, da parte sua, ha chiarito: “Dialogo con Putin solo nel momento in cui dimostrerà di volere la fine della guerra”.
I presidenti di Francia e Stati Uniti hanno annunciato di voler allestire una conferenza internazionale di pace a Parigi il prossimo 13 dicembre. Ma il ministro degli esteri russo Serghei Lavrov alza i toni: “Nato e Usa direttamente coinvolti nel conflitto, forniscono armi e addestrano i soldati ucraini in Paesi dell’Alleanza come Italia, Regno Unito e Germania”.
Intanto, è allarme aereo in tutta l’ucraina per dei velivoli militari decollati dalla Bielorussia. Poche ore prima, l’esercito russo ha distrutto la più moderna centrale elettrica ad alta tensione del Paese nella regione di Lugansk. Lo ha annunciato su Facebook il presidente della società per l’energia Ukrenergo, Volodymyr Kudrytsky, spiegando che l’impianto copriva l’intero fabbisogno dell’oblast. Kiev ha licenziato il vice capo ingegnere del sito nucleare di Zaporizhzhia, occupato dai russi, accusandolo di collaborazione con le forze di Mosca e di tradimento.
Stati Uniti e Francia ribadiscono il proseguimento del loro sostegno per la difesa, da parte dell’Ucraina, della sua sovranità e integrità territoriale, inclusa l’assistenza politica, di sicurezza, umanitaria ed economica per tutto il tempo che ci vorrà”, si legge nella dichiarazione congiunta sottoscritta da Biden e Macron. “Questo include lo stanziamento di risorse significative per sostenere la resilienza civile dell’Ucraina in inverno, incluso l’aumento della consegna di sistemi di difesa aerea ed equipaggiamenti necessari per riparare la rete elettrica ucraina”.