
Il segretario di Stato USA Anthony Blinken ha parlato per la prima volta con il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. “Ho fatto pressione perchè Mosca accetti uno scambio tra prigionieri e liberi i due americani”. L’omologo: “Le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Federazione russa vanno normalizzate. Si torni a diplomazia tranquilla”.
Intanto, prosegue il rimpallo di responsabilità sul bombardamento di una colonia penale del Donetsk che secondo il Cremlino ha causato oltre 40 morti. Zelensky: “Omicidio di massa compiuto dagli stessi russi per screditarci”. E anche Kiev apre una propria inchiesta mentre denuncia nuovi raid a Kharkiv e Mykolaiv.
La guerra ucraina va avanti anche tra accuse e smentite. I russi accusano infatti gli ucraini di di aver attaccato una prigione nel Donbass controllata dai separatisti filorussi. Sarebbero decine i morti, almeno 40, una settantina i feriti.
Immediata la smentita di Kiev che ribadisce di non prendere mai di mira infrastrutture civili. A rincarare la dose il portavoce del ministero russo della Difesa, Igor Konashenkov che ha dichiarato: “Attualmente un gran numero di militari ucraini si arrendono questo perché conoscono l’atteggiamento umano nei confronti dei prigionieri di guerra che hanno i russi. Questa sfacciata provocazione è stata commessa per intimidire i militari ucraini e impedire loro di essere fatti prigionieri. Le circostanze di questa provocazione sono oggetto di indagine”.
Nel frattempo il presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy si è recato a Odessa dove ha visitato il porto, nell’attesa che ripartano i container carichi di grano dopo l’accordo tra le parti del 22 luglio a Istanbul. “È la prima nave che viene caricata, si tratta di un cargo turco, è dietro di me. Questo vuol dire che le operazioni di porto sono iniziate e per noi questa è la cosa principale”.
Secondo giorno di bombardamenti invece su Mykolaiv, uccise almeno 5 persone una decina invece i feriti.