Il presidente russo Putin sarebbe scampato a un attentato dopo l’inizio della guerra in Ucraina. Lo sostiene Kyrylo Budanov, capo dell’intelligence del ministero della Difesa ucraino. “C’è stato un tentativo due mesi fa. Si tratta di un’informazione non pubblica e di un tentativo assolutamente fallito.
Ma è successo davvero”, ha detto Budanov. Le truppe russe stanno sminando l’acciaieria Azovstal a Mariupol, dice il ministero della Difesa di Mosca, annunciando che oltre 100 ordigni esplosivi sono stati distrutti in due giorni. I prigionieri dell’Azovstal detenuti nel Donetsk saranno processati a Mariupol, ha detto a Interfax una fonte informata.
Nuove armi a Kiev da venti Paesi che hanno partecipato a Ramstein, in Germania, alla seconda riunione degli alleati degli Stati Uniti, appartenenti alla Nato e non. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Davos ha chiesto “sanzioni massime” contro la Russia. Serve un “embargo completo sul petrolio, che “tutte le banche russe siano escluse dai sistemi globali e che non ci sia nessun commercio con la Russia”.
In serata specifica: “Solo un incontro tra me e Putin può fermare la guerra”. E sulla Crimeaì: “Ci sarebbero perdite enormi per riconquistarla”. La prima viceministra degli Esteri ucraina, Emine Dzhaparova, ha dichiarato che “qualsiasi piano di pace che non preveda la sovranità e l’integrità territoriale dell’Ucraina non è un piano sostenibile”.
Lavrov attacca: “Occidente dittatore, rapporto con Cina si rafforza. Chi auspica sconfitta russa non conosce la Storia”. Il premier Draghi ha incontrato il presidente della Bulgaria Petkov: al centro della discussione la situazione in Ucraina e la necessità di scongiurare la crisi alimentare in atto.