Sarebbero 1.730 i soldati già usciti dall’acciaieria di Azovstal a Mariupol, 80 feriti. E’ incerta la loro sorte, gli ucraini sono ottimisti: Mosca manterrà la parola. Smentisce di essersi arreso il vicecomandante del battaglione Azov Palamar. “Perdono per i miei crimini, ho solo eseguito gli ordini” ha detto tra le lacrime il giovane sergente russo processato a Kiev per gli omicidi commessi durante il conflitto: per lui è stato chiesto l’ergastolo.
Il presidente Usa ha offerto “il forte sostegno all’adesione alla più potente Alleanza del mondo”. Ma Erdogan ribadisce il no della Turchia. La Russia si dice pronta a riprendere i colloqui con L’Ucraina quando Kiev si dichiarerà pronta a farlo, secondo il vice ministro degli Esteri russo Andrei Rudenko.
Immediata la replica di un consigliere di Zelensky: “Non offriteci un cessate il fuoco, questo è impossibile senza il ritiro totale delle truppe russe”. Informativa di Draghi alle Camere: “Italia per il cessate il fuoco e la ripresa dei negoziati per evitare l’aggravamento degli effetti della guerra in Ucraina: i termini della pace li deve dettare Kiev”.