
Proseguono i duri combattimenti nella città di Mariupol. La Russia annuncia di avere il pieno controllo del porto. Scontri nel complesso metallurgico di Azovstal. Il sindaco accusa gli occupanti di “genocidio” e il suo consigliere spiega che “Mosca ha intenzione di organizzare la parata della vittoria proprio a Mariupol”.
Centomila civili chiedono di abbandonare la città, pronta una nave turca. Un check-point nella regione russa di Kursk sarebbe stato attaccato dagli ucraini con armi leggere. Mosca reagisce minacciando di colpire i centri di comando a Kiev. Un rapporto di esperti indipendenti dell’Ocse parla di “chiari segni di violazioni dei diritti umani da parte dei russi”.
Da Bucha, teatro del massacro di civili, il procuratore della Corte penale internazionale afferma che “l’Ucraina è una scena del crimine”. Il presidente degli Stati Uniti Biden ha dato il via libera a un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina per circa 800 milioni di dollari: ci sono elicotteri, mezzi corazzati e artiglieria pesante. Il governo russo fa sapere che i mezzi americani e della Nato in Ucraina “saranno considerati obiettivi legittimi”.
Il presidente francese Macron prende le distanze dalle accuse di “genocidio” rivolte da Biden a Putin: “Non aiutano la pace”. L’omologo ucraino Zelensky: “Le parole di Macron ci feriscono”. Il cancelliere tedesco Scholz definisce “irritante” il rifiuto di Kiev alla visita del presidente Steinmeier. Entro il mese di giugno la Svezia vuole entrare nella Nato, la Finlandia deciderà “entro poche settimane”. Mosca annuncia sanzioni contro 398 membri del Congresso americano e 87 senatori canadesi.