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In Veneto la prima casa che si muove come un Girasole

| 22 Marzo 2021 | CULTURA

La casa, un involucro quasi naturale che si identifica con il luogo dell’anima, tanto amato da sviluppare una passione per le abitazioni in generale, straordinarie e bizzarre. Il piacere di osservare curiosi da lontano i giardini, sbirciare attraverso i grandi portoni monumentali. Immaginarsi su ampie e verdeggianti terrazze, isolate e panoramiche.

Fanno venire l’impulso di suonare, magari con la scusa di comprare per curiosare come Nanni Moretti in Caro Diario. Ammirare gli interni,  l’arredamento e immaginare come potrebbe diventare se quel muro sparisse, se lo spazio si svuotasse o dominasse il bianco. E tanti altri progetti, costruiti rapidi nella fantasia e destinati a sparire.
Il desiderio di scoprire le case più strane, abbandonate e vive in Italia, tra cui alcuni esempi di Case rotanti, come Villa Girasole. 

La dimora, viene costruita dall’Ingegnere Angelo Invernizzi in stile Razionalista dal 1929-1935 a Marcellise in provincia di Verona. E con la collaborazione per l’architettura e gli interni Déco e Futurista di Ettore Fagiuoli e dell’ingegnere Romolo Carapacchi, per la parte meccanica e lo scorrimento delle rotaie.

La dimora è ancora in buono stato, ma non più funzionale a causa dal 2000, del cedimento del terreno, che ha “deformato irreparabilmente le rotaie”.
Mentre una volta con “un articolato meccanismo rotante”, l’edificio riesce a “ruotare su se stesso per rivolgersi verso il punto cardinale preferito, per esporre gli ambienti al sole o all’ombra, per ripararli dal vento o rinfrescarli con la brezza estiva”.
Un capolavoro in movimento, il primo al mondo, dotato di un corpo fisso circolare, dove poggia la parte rotante a forma di V, che si aziona intorno al giro scala con ascensore. E proprio vicino a quest’area si trova un quadro con tre pulsanti di avvio: avanti, indietro, arresto. 

La rotazione della casa in cerca di sole è il motivo stesso del nome, che compie “un giro completo in 9 ore e 20 minuti”.

La Villa Futuristica è la prima casa rotante in Italia, a basso consumo energetico, creata anche per sfruttare i “benefici dell’elioterapia”, utili allora, alla moglie di Invernizzi, che soffre di tisi. E usata dalla famiglia nei periodi di villeggiatura, che comprende la piscina, un campo da tennis e un parco privato. Una vera meraviglia, esempio di bio-edilizia e tecnologia.
La famiglia Invernizzi e gli eredi Lidia e Lino, hanno continuato a vivere e a curare la villa, ma dopo la loro morte nel 2012, viene venduta alla Fondazione Cariverona. Resta nella storia come la Prima Casa al Mondo, che si muove e che ispira altri nel tempo, verso nuove creazioni ed evoluzioni.


Infatti, anni dopo, appare in provincia di La Spezia, un altro esempio di casa mobile nel 1977, che si aggiunge a Villa girasole e definita la Casa volante.   Creata da Annunzio Lagomarsini, un costruttore edile, in un progetto quasi surreale a Castelnuovo Magra.

La casa sospesa nel cielo a venti metri da terra, non solo ruota, ma fa di più, alzandosi e abbassandosi con l’aiuto di alcuni binari.

L’opera alquanto bizzarra, viene   costruita dal solo Lagomarsini,  che con  “leve e cilindri, può ruotare a 360° e scorrere avanti e indietro su due binari per 12 metri, può perfino curvare”.
L’idea sembra sia ispirata dal padre, che si sposta continuamente seguendo il sole e inizia a prendere forma senza un vero progetto e senza scrivere nulla, aggiungendo o modificando “giorno dopo giorno”.  Quindi, non esiste un brevetto, richiesto più volte all’ideatore, per usarla come una soluzione  antisismica.

Attualmente la casa non è più in grado di sollevarsi e gli ingranaggi sono bloccati in posizione di riposo, ma resta sospesa nel cielo attirando curiosi e progettisti in cerca di idee.  Il proprietario però non ha nessuna intenzione di rivelare alcuni segreti e tantomeno lasciare che si aggiungano altre copie. Ma  preserva la casa nell’aria in tutta la sua fantasiosa unicità.

Altra e ultima recente costruzione di Casa Rotante risale al 2014, per opera dell’architetto Roberto Rossi a Rimini. Il progetto in legno, viene usato per dare leggerezza alla struttura e risparmio, essendo “a bilancio energetico zero che ruota su stessa di 360°”. La casa con un pilastro centrale permette la rotazione e con essa anche i pannelli solari termici,  ispirata proprio al futurismo di Villa Girasole. L’abitazione,   rivestita di toghe in legno e sollevata da terra è di 110 mq, circondata da terrazze e dal portico, che permette una visuale sempre diversa,  piena di luce e meraviglia. Un vero sogno.

Queste case sono rare e difficilmente accessibili e si tenta di consolarsi fra modeste mura ancorate alla terra,  ripensando alle parole di Confucio: “La mia casa è piccola ma le sue finestre si aprono su un mondo infinito”. Si tenta appunto!

Le prime due creazioni comunque, sembrano dettate da un gesto d’amore, uno ispirato dal padre e l’altro dalla cura per la propria moglie, che rende l’idea oltre che geniale e innovativa, anche molto Poetica.

Ma oggi con i tempi che corrono, tra femminicidi e stalking è più facile pensare che un marito costruisca una Botola, piuttosto che ingegnarsi tra calcoli, schizzi e rotaie per catturare e regalare un raggio di sole.

TAG: Angelo Invernizzi, binari, bio-edilizia, Casa, casa rotante, casa volante, consumo energetico, famiglia Invernizzi, futurista, La Spezia, meccanica, pannelli solari, razionalista, Rimini, rotaie, sole, tecnologia, veneto, Villa Girasole
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