Ed è inutile che stiano lì a dire che si tratta di un fatto di etica, che loro con Forza Italia non si mischiano, né, tanto meno, con Italia Viva. Motivazioni che sarebbero rispettabilissime. La verità, però, è che un gruppo a sé smuove l’appetito a chiunque. La vicepresidente della Camera, Maria Edera Spadoni: “In quel momento presiedevo l’Aula e quando presiedo non voto mai”. Complimenti vicepresidente! Ha sostanzialmente creato un nuovo articolo del Diritto Parlamentare. Altri espulsi: “Per restare nel governo hanno sacrificato il Movimento”. I nostri colleghi 5Stelle hanno votato in dissenso con la linea votata dagli iscritti “pregiudicando l’immagine e l’azione politica del nostro gruppo parlamentare”, sono le parole usate dal capogruppo alla Camera Davide Crippa.
Fuffa, tutta squallidissima fuffa, perché il motivo della mancata fiducia a Draghi è uno e uno solo: la creazione di un nuovo gruppo. Che significa un bel nuovo gruzzoletto di soldi, nuovi uffici, nuovo personale. Vogliamo mettere? Chi non ci farebbe la bocca? Perché i tappeti a perdita d’occhio, i quadri grandi quanto le supersoniche pareti, le poltrone comode, ma tanto comode che spesso i parlamentari ci si addormentano, tutto ciò non basta più. Nulla basta mai. Ognuno di questi signori vuole sempre di più.
E dire che quando il M5S è entrato in Parlamento qualcuno, in tanti a dire il vero, ci aveva creduto, aveva sperato nel cambiamento. Ma, una volta messo il piedino lì dentro…