La natura è sacra. L’uomo fa parte integrante di essa. Non sarà un caso che il periodo migliore per fare i figli è nell’età giovanile. Ma oggi è tutto cambiato, nell’era super tecnologica abbiamo il diritto di rovesciare tutto e guai a contraddire. Per molti a vent’anni c’è il divertimento, a trenta il lavoro, a quaranta la carriera. Poi arrivano i cinquant’anni e quel desiderio di maternità tenuto in freezer in qualche angolo del cuore, represso in nome di altro o anche semplicemente inesistente fino a qualche anno prima, esplode come un fuoco d’artificio. Quando l’orologio biologico è più che scaduto, quando la natura spinge verso la menopausa che è la fine dell’età fertile molte donne decidono di diventare mamma. Ma per il loro corpo è troppo tardi. Sarà per la crisi, perché fa tendenza, fatto sta che l’Italia si conferma tra i fanalini di coda europei per tasso di fecondità più basso, oltre ad avere in media le mamme più vecchie d’Europa nonché una delle quote maggiori di quelle con il primo figlio dopo i 40 anni. Le teenager italiane sono anche quelle che registrano uno dei numeri minori di gravidanze sotto i 20 anni. E’ la fotografia scattata dai dati Eurostat sulle nascite per il 2017. Le donne italiane sono terz’ultime per il numero di figli a testa (1,32), a pari merito con le cipriote. Peggio solo le maltesi (1,26 nascite per donna) e le spagnole (1,31). A precedere l’Italia le greche (1,35), le portoghesi (1,38) e le lussemburghesi (1,39). La Francia si conferma invece essere il Paese più fecondo, con quasi 2 figli per donna (1,90), seguita da Svezia (1,78), Irlanda (1,77), Danimarca (1,75) e Gran Bretagna (1,74). L’Italia è anche il Paese record per le mamme che partoriscono il loro primogenito più tardi, in media a 31,1 anni, a cui seguono Spagna (30,9 anni), Lussemburgo (30,8), Grecia (30,4) e Irlanda (30,3). Le italiane sono inoltre le seconde più numerose in Europa (7,3%), precedute solo dalle spagnole (7,4%), per essere diventate mamme per la prima volta a 40 e più anni. E le adolescenti italiane (sotto i 20 anni) sono anche quelle che hanno tra il minor numero di gravidanze (1,6% di nascite) rispetto alle coetanee europee, insieme alle slovene e precedute solo dalle danesi (1,5%). Nel complesso in Ue nel 2017 sono state registrate 5,075 milioni di nascite, in calo rispetto ai 5,148 milioni del 2016. Di queste, il 45% riguardano il primo bambino, il 36% un secondo e il 19% un terzo o ulteriore. Nell’ anno 2013, una media di 13 bimbi sono nati ogni settimana negli Usa da madri ultracinquantenni che hanno usato perlopiù la fecondazione in vitro con ovuli donati. Dal 2000 al 2013 i bambini venuti alla luce da mamme tra i 50-54 anni sono saliti del 165% negli Stati Uniti. Secondo i dati dei Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie nel 2012 sono nati 677 bambini da madri di 50 anni e più, contro i 255 del 2000. Dati che non contano le maternità raggiunge in età avanzata tramite gli uteri in affito e la madri surrogate.