È diventato un vero dictat quello di vietare l’ingresso ai rappresentanti governativi turchi di entrare in Europa. Infatti dopo il veto dell’Olanda, che nei giorni scorsi ha impedito l’ingresso al vice premier turco, Tugrul Turkes, il quale non ha potuto partecipare alla cerimonia dell’anniversario svoltasi a Alpedoorn, anche l’Austria ha vietato l’ingresso ad un altro rappresentante, il ministro dell’Economia turco Nihat Zeybekci, anch’egli respinto dove avrebbe partecipato all’anniversario del fallito golpe contro il presidente turco Erdogan del 15 luglio dello scorso anno.
La decisione di Vienna è descritta in una nota del ministero dell’Economia austriaco, che riporta la volontà di non provocare un problema di ordine pubblico e di rischiare la sicurezza in Austria per un evento così importante. Nei mesi scorsi, durante la campagna elettorale per il referendum costituzionale in Turchia, l’Austria, come l’Olanda e la Germania, aveva impedito a ministri e politici di Ankara di tenere comizi nel proprio territorio per ragioni di ordine pubblico. Un divieto che aveva provocato le ire di Erdogan, che aveva accusato questi Paesi di pratiche naziste. E ancora nei giorni scorsi la Germania ha impedito al presidente turco di tenere un discorso a margine del G20 di Amburgo.