fbpx
adv-25
<< EDITORIALE

W la Festa della Repubblica

| 2 Giugno 2017 | EDITORIALE

Oggi sfileranno oltre 4.000 militari in parata lungo i Fori Imperiali a Roma, insieme a 159 bandiere e stendardi, 14 bande musicali, 51 cavalli, 22 cani e 79 veicoli, tra i quali i mezzi impiegati per l’emergenza sisma. Alla fine della rassegna il tenore Andrea Bocelli, insieme al coro di voci bianche dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, canterà l’Inno di Mameli, accompagnato dalla Banda Interforze della Difesa. Persino un gruppo di giovani studenti, accompagnati dalla ministra dell’Istruzione Valeria Fedeli, seguirà la manifestazione insieme a loro non dal palco delle autorità, consegnerà al presidente Sergio Mattarella un lavoro fatto proprio per la Festa della Repubblica. Gli onori al capo dello Stato da parte dei corazzieri a cavallo e un nuovo passaggio delle Frecce Tricolori segneranno la fine della manifestazione, che per il resto sarà strutturata nel modo consueto, suddivisa in sette settori, con particolare attenzione riservata alla Protezione Civile, alle unità delle Forze armate e a tutte quelle componenti impegnate nelle zone colpite dal maltempo e dal terremoto.

Il giorno della Festa del 2 Giugno cade precisamente nel settantunesimo anniversario  della nascita della Repubblica Italiana. Tutte le forze armate sfileranno nel ricordo dei tantissimi caduti che hanno donato la vita per rendere il nostro Paese libero e democratico. Valori che proprio il 2 giugno del 1946 ci ha unito guidandoci nel realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare. Tutto magnificamente preparato alla perfezione, dunque, tutto bello e adornato in maniera magistrale per rendere al mondo il fascino e la forza della divisa.

Ma davvero per sentirsi uniti bisogna sventolare una bandiera o organizzare grandi cerimonie? E’ una domanda che dovrebbe avere l’onere di una riflessione ponderata, o al massimo una considerazione che si distacchi dalla demagogia delle congetture politiche. Per qualcuno lo scrittore in questione potrebbe apparire protocollato nella solita pluralità populista ma, restando ancorati alla realtà, dopo settantun’anni sarebbe stato più opportuno vedere sfilare: disoccupati, terremotati, pensionati, poveri, ricchi, famiglie, vecchi, giovani, imprenditori, famigliari delle vittime della crisi… Certo che il pensiero idealista è sempre espresso in previsione dei tempi migliori, peccato che non troverà mai la coincidenza giusta con la realizzazione. Mai dire mai! Ma il senso della Festa della Repubblica è soprattutto questo. Per carità lungi dal pensiero denigrante di cancellare un evento storico che rimarrà, ahimè, una pagina orribile nella storia dell’umanità. Paolo Conte cantava, “La Topolino Amaranto (1975)”, di un ’46 di attesa, di ansia, di un futuro migliore; una canzone divertente sfarzosa che in un passaggio nel testo, il maestro Conte, intona: “bionda non guardar dal finestrino…” un presagio che rispecchia il futuro di fine primavera. Buona Festa della Repubblica a tutti!

adv-346
Articoli Correlati
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com