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I giornalisti nel mirino di Putin e Zeman

| 15 Maggio 2017 | ESTERI

Battute di dubbio gusto, con bersaglio i giornalisti, fra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ceco Milos Zeman, che si sono incontrati a Pechino per un bilaterale, alla vigilia del Forum internazionale per la nuova via della Seta ospitato dal capo dello Stato cinese Xi Jinping. “I giornalisti sono troppi. Bisognerebbe liquidarli” ha esclamato il presidente ceco all’ingresso della sala stampa rivolgendosi a Putin. Il numero uno del Cremlino ha reagito con uno dei suoi sorrisi gelidi per poi commentare: “Ma no, non è necessario liquidarli. Basterebbe ridurne il numero”. Il tutto in russo, lingua che il presidente ceco conosce bene avendola studiata quando la ex Cecoslovacchia faceva parte del Patto di Varsavia ed era presidiata dalle truppe sovietiche. Il video dello scambio di battute con riferimenti lugubri – captato da un inviato russo, Dmitrij Smirnov, di Komsomól’skaja Pravda – in queste ore sta facendo il giro del mondo, suscitando una serie di polemiche.

La Russia è infatti un paese del quale più volte sono state segnalate le carenze sul piano della libertà di stampa e dove i giornalisti sono spesso vittime di intimidazioni e aggressioni, talvolta con esiti mortali, come indicano alcuni episodi del passato come l’omicidio di Anna Politkovskaja nel 2006, e la lunga scia di assassini rimasti spesso senza colpevoli. Molto vivaci a Praga le critiche a Zeman, 73 anni, noto per le battute molto pesanti alle quali spesso si lascia andare. A rendere ancora più incandescente il clima ci ha pensanto Jiri Ovcacek, il portavoce del Castello, la sede presidenziale ceca, il quale ha detto in forma provocatoria: “Purtroppo i giornalisti generalmente non hanno il senso dell’ironia e non capiscono le battute scherzose. Questa è una costante che conosciamo bene”.

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