Durante le vacanze, si verificano ancora problemi riguardanti l’emissione dei documenti di viaggio. I tempi per ottenere il passaporto continuano ad essere di almeno 15 giorni, e in alcuni casi, con ulteriori accertamenti, si arriva a 30 giorni, senza contare i 10/15 giorni per prenotare un appuntamento. La situazione è così critica che in molti casi si suggerisce di utilizzare la procedura d’emergenza presentando documenti come voli o prenotazioni alberghiere per dimostrare la necessità immediata del documento. Uno studio commissionato dalla piattaforma Vamonos-vacanze.it, un tour operator italiano specializzato in vacanze di gruppo, denuncia che sono già state cancellate almeno 167.000 partenze in sei mesi, causando una perdita di circa 300 milioni di euro per gli operatori. I grossi ritardi nell’emissione dei passaporti sono principalmente dovuti al sistema di prenotazione digitale, che assegna appuntamenti anche a diversi mesi di distanza. L’associazione dei tour operator Fto-Confcommercio ha provato a simulare una richiesta di appuntamento sulla piattaforma, dimostrando che prenotando a luglio, le prime disponibilità si spostano fino a metà ottobre.
In occasione di un’interrogazione parlamentare tenutasi lo scorso febbraio, il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha spiegato che i ritardi nell’emissione dei documenti di viaggio erano ancora dovuti alle conseguenze della pandemia, alla Brexit e alle nuove norme introdotte in vari Paesi, come ad esempio il Marocco, che ora richiedono documenti diversi dalla sola carta d’identità per l’ingresso nel loro territorio. Un altro fattore rilevante è stato il blocco delle forniture di libretti da parte della Zecca dello Stato avvenuto lo scorso luglio.