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Esodo dalla Tunisia, Lampedusa al collasso

| 26 Marzo 2023 | CRONACA

Continua ad aumentare il flusso di migranti che attraversano la rotta della Tunisia per raggiungere le coste italiane. Decine di barconi, gommoni e piccole imbarcazioni stanno lasciando il porto di Sfax. Nelle scorse 24 ore sono stati oltre tremila i migranti che si sono messi in viaggio e più di sessanta gli sbarchi avvenuti.

Nello Stato magrebino la crisi economica e di tensione politica ha provocato un aumento vertiginoso di partenze che ora allarma l’Europa e il governo italiano. Tunisi è comunque solo un territorio di transito per salpare verso il Mediterraneo: i profughi che partono sono originari di Congo, Camerun, Nigeria, Costa d’Avorio e Guinea, Sierra Leone, Siria, Tunisia, Marocco e Burkina Faso, in tanti dicono di aver pagato tremila dinari tunisini per la traversata.

È senza sosta l’attività della Guardia costiera locale, che riferisce di aver sventato, negli ultimi tre giorni, 79 tentativi di partenza, soccorrendo 2.982 persone a bordo di imbarcazioni in difficoltà al largo di Sfax e Chebba. Continuano i salvataggi anche nell’area Sar (ricerca e soccorso) italiana. Sono 2.500 i migranti già messi in salvo dalle nostre autorità, tra Sicilia e Calabria, sotto il coordinamento della Guardia costiera. Altri 190 naufraghi sono a bordo della Geo Barents, la nave di Medici senza frontiere, diretta al porto di Bari mentre in 78 sono stati recuperati dalla Life Support di Emergency in acque maltesi.

A Lampedusa, oltre alle persone soccorse anche dalla nave-ong Louise Michel finanziata da Banksy, altre 294 sono giunte in vari sbarchi autonomi. Ieri a Lampedusa erano stati registrati complessivamente 37 sbarchi con un totale di 1.387 persone. Il giorno prima c’erano stati 43 arrivi con 1.778 immigrati. All’hotspot di contrada Imbriacola, all’alba di oggi – nonostante i massicci e ripetuti trasferimenti fatti effettuare ieri dalla Prefettura di Agrigento – si contavano 2.494 ospiti, a fronte di 400 posti disponibili. Durante la notte sono state trasferite, con il pattugliatore della Guardia di finanza, 128 persone a Pozzallo. Per la tarda mattinata è programmato il trasferimento, con il traghetto di linea per Porto Empedocle, di altri 180 migranti.

Aumentano salvataggi e arrivi, ma si moltiplicano anche i morti. Almeno 19 migranti provenienti dall’Africa subsahariana sono deceduti al largo della Tunisia a causa del naufragio dell’imbarcazione sulla quale si trovavano mentre cercavano di attraversare il Mediterraneo per raggiungere l’Italia: lo ha reso noto alla Reuters un funzionario della Ong Forum tunisino per i diritti sociali ed economici. L’agenzia di stampa, che riporta la notizia sul suo sito, non precisa quando è avvenuta la tragedia.

La Guardia costiera tunisina ha salvato 5 persone dall’imbarcazione davanti alla costa di Mahdia, ha aggiunto il funzionario della Ong, affermando che i migranti erano partiti dalle spiagge di Sfax. È invece di otto morti e 97 superstiti il bilancio dei due naufragi avvenuti ieri in area Sar maltese. In nottata sono stati sbarcati sul porto di Lampedusa i cadaveri di quattro persone, oltre a 49 sopravvissuti.

Ieri sono salite a 90 le vittime del naufragio del barcone carico di migranti schiantatosi su una secca lo scorso 26 febbraio al largo di Steccato di Cutro. A ormai quasi un mese dal disastro, è stato recuperato dai sommozzatori della Guardia costiera il corpo senza vita di un uomo di circa trent’anni.

Nella frazione marina ieri è stato inaugurato un monumento commemorativo. “Alla memoria dei morti ed ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero ed un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito ad impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati”, si legge sulla stele.

Sulla questione migranti è intervenuto anche il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi che, sottolineando “un cambio di passo per merito soprattutto di Meloni” riguardo al tema nell’agenda dell’Unione, ha aggiunto: “l’Europa deve fare qualche passo in più verso l’inevitabile egoismo dei movimenti secondari secondo la regola di Dublino. L’unico modo per limitarli è bloccare gli sbarchi”. Inoltre “dai Consigli europei non si esce con una soluzione che viene messa in campo il giorno dopo”.

TAG: esodo, Guardia Costiera, Lampedusa, migranti, naufragi, Ong, sbarchi, Sicilia, Tunisia
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