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Guerra Ucraina: Mosca raddoppia navi nel Mar Nero

| 25 Febbraio 2023 | ESTERI

L’esercito ucraino ha affermato che ieri la Russia ha raddoppiato il numero di navi schierate attivamente nel Mar Nero e ha previsto che ciò potrebbe essere una preparazione per ulteriori attacchi missilistici. Lo riferisce il Guardian. “Nel Mar Nero, la flotta di navi da guerra è raddoppiata rispetto a giovedì: ora ci sono otto navi”, ha detto il comando militare nella regione meridionale in un aggiornamento su Facebook. Spiegando che “ciò potrebbe indicare che sono in preparazione attacchi missilistici e attacchi di droni”. Una delle navi è una fregata armata con otto missili Kalibr, ha spiegato il comando militare Sud.

L’Europa, così come gli Stati Uniti, bocciano la linea cinese sui negoziati. “Se Putin lo applaude come potrebbe ritenersi buono?”, ha commentato Biden in un’intervista con Abc News. “Non ho visto nulla nel piano che indichi che ci sia qualcosa che sarebbe vantaggioso per chiunque non sia la Russia”, ha detto il presidente Usa. “Pronti a sanzioni ai Paesi che forniscono aiuti e armi alla Russia”, hanno riferito i Paesi del G7. Zelensky, dal canto suo, invoca un vertice di pace allargato e si dice pronto a incontrare Xi Jinping, ma avverte: “I russi devono lasciare il nostro Paese”.

Ad un anno dallo scoppio del conflitto in Ucraina impennano i prezzi dei beni di prima necessità, quelli che non possono mancare sulle tavole degli italiani: pane, pasta e olio. Assoutenti ha realizzato uno studio che dimostra come la guerra abbia influito in modo pesante sui prezzi al dettaglio di alcuni prodotti di largo consumo venduti in Italia.

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Prendendo in esame tre beni le cui materie prime sono state interessate in modo diretto dalla guerra – attraverso sia una riduzione delle forniture da Russia e Ucraina, sia un rialzo generalizzato delle quotazioni internazionali – Assoutenti ha analizzato i listini al dettaglio di pane fresco, pasta di semola di grano duro e olio di semi di girasole nelle principali città italiane, confrontando i prezzi attuali con quelli in vigore a gennaio 2022, prima dell’invasione russa.

Siracusa è la città italiana dove oggi l’olio di semi costa di più, con un prezzo pari a 3,80 euro al litro, seguita da Genova (3,54 euro), e Sassari (3,44 euro).  A Livorno i prezzi più bassi d’Italia per l’olio, con una media di 2,54 euro al litro, seguita da Bari (2,55 euro), Palermo e Grosseto (2,59 euro). Il pane fresco più caro  è venduto oggi a Bolzano, con una media di 6,21 euro al kg. Al secondo posto Venezia (5,91 euro) e al terzo Ferrara (5,89 euro). La città col prezzo del pane più basso è invece Napoli (2,18 euro al kg).

TAG: Assoutenti, Guerra Russia-Ucraina, Kiev, Mosca, navi da guerra
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