Un maxi blitz e perquisizioni da parte dei carabinieri sono in corso nell’ambito delle indagini sula morte di Thomas Bricca, il ragazzo di 18 anni ucciso con un colpo di pistola ad Alatri, in provincia di Frosinone, lo scorso 30 gennaio. Secondo quanto si apprende la perquisizione ha riguardato l’abitazione di alcune persone, tutte riconducibili ad un unico nucleo familiare, ritenute coinvolte con l’omicidio. Si starebbe anche cercando l’arma del delitto che secondo i periti sarebbe una pistola a tamburo.
Thomas Bricca è stato raggiunto da un colpo di pistola sparato ad altezza uomo mentre si trovava all’esterno di un bar pizzeria nel centro storico paese. Nel frattempo le indagini dei carabinieri del comando provinciale di Frosinone seguono la pista dell’agguato a scopo di vendetta e non si esclude che il diciottenne possa essere rimasto coinvolto in qualche faida tra giovanissimi. Gli investigatori non escludono neanche lo scambio di persona.
“Si sa chi è il responsabile”. Queste le parole di Paolo Bricca, il papà del 19enne ucciso, in un’intervista dei giorni scorsi al Riformista Tv. “L’importante – ha aggiunto – è che la giustizia faccia il suo corso. Chi è stato spero si costituisca, almeno per rispetto. Quella è stata una pazzia”. Secondo Bricca il figlio Thomas sarebbe stato vittima di uno scambio di persona con un “ragazzo marocchino – ha puntualizzato -. Sfortunatamente però quella sera c’era anche mio figlio ed avevano i giubbotti uguali. Alla morte di Morganti avevo già parlato con il padre che è ancora distrutto. E questa volta è capitato a me”.