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Palazzo Chigi via libera per velocizzare Pnrr

| 17 Febbraio 2023 | ECONOMIA

Il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo decreto legge che interviene su vari aspetti del Pnrr: il testo, che prevede “disposizioni urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e del Piano nazionale degli investimenti complementari”, punta ad accelerare la realizzazione delle opere. Ecco le principali novità.

La regia del piano passa sotto la Presidenza del Consiglio, dove nasce una “struttura di missione” con incarico fino al 31 dicembre 2026. Sarà gestita da un coordinatore e articolata in quattro direzioni generali, darà supporto all’autorità politica e svolgerà “le interlocuzioni con la Commissione europea”.

Il governo interviene anche sulle unità di missione del Pnrr all’interno dei singoli ministeri, oggi vincolate a dirigenti incaricati fino al 2026: le funzioni delle unità di missione potranno essere trasferite “ad altra struttura di livello dirigenziale generale, individuata tra quelle già esistenti”. Per rafforzare le unità di missione vengono poi stabilizzati i contratti a termine, legati al piano, di ogni ministero.

Nel decreto trova spazio anche un intervento sul settore delle energie rinnovabili: per spingere la realizzazione di impianti che sfruttano le fonti rinnovabili di energia, vengono velocizzate e snellite le procedure, in particolare per l’installazione di sistemi fotovoltaici anche per le zone con vincolo paesaggistico anche attraverso l’utilizzo del silenzio assenso decorsi 45 giorni dalla richiesta. E per aiutare lo sviluppo dell’idrogeno verde, vengono semplificate le procedure di impatto ambientale.

Per realizzare rapidamente le opere di messa in sicurezza del territorio da frane e alluvioni, il decreto prevede che si applichi la disciplina prevista dall’ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile, emanata durante gli eventi meteorologici del 2018 in Lombardia.

Sul tema degli appalti, nel decreto sono inserite anche misure per far funzionare meglio la commissione tecnica di verifica dell’impatto ambientale VIA e VAS e la commissione tecnica Pnrr-Pniec (il Piano nazionale integrato per l’energia e il clima). Inoltre viene semplificato l’affidamento dei contratti pubblici, che potrà avvenire anche soltanto sulla base del progetto di fattibilità tecnica ed economica.

Il decreto interviene anche sulla tutela dei beni culturali interessati dagli interventi del piano: la tutela viene infatti affidata ad una Sovrintendenza speciale, in sostituzione delle Soprintendenze archeologia, belle arti e paesaggio.

Altro tema su cui il decreto interviene nel tentativo di velocizzare la realizzazione delle opere è quello dei commissariamenti: Province, Comuni e Ambiti territoriali che non adotteranno i provvedimenti necessari all’avvio dei progetti del Pnrr avranno 15 giorni e non più trenta per provvedere a mettersi in regola dopo il richiamo del ministro competente.

Nel caso gli enti locali inadempienti non dovessero riuscire a rispettare i termini indicati, il ministro potrà nominare un commissario al fine di adottare gli atti necessari.

Infine, il capitolo istruzione: il decreto interviene anche sull’edilizia scolastica, tra gli obiettivi del Pnrr che finora hanno registrato le maggiori difficoltà. I Comuni potranno procedere con affidamenti diretti dei lavori sotto 215mila euro e per le assunzioni dei ricercatori scatta l’esonero contributivo per le aziende che li assumono.

“Il governo ha migliorato la situazione per rendere più efficace l’azione della struttura che deve utilizzare i fondi europei”, ha detto il vicepremier Tajani in conferenza stampa. “Non vogliamo che nemmeno un euro vada perduto. È giusto in corso d’opera migliorare la situazione organizzativa”.

TAG: Decreto, Governo Meloni, Palazzo Chigi, Pnrr
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