E’ sbarcato allo scalo aeroportuale Ciampino di Roma, il latitante Bruno Carbone, 45 anni, uno dei narcotrafficante più importanti al mondo. Carbone è stato già giudicato e condannato in primo e secondo grado per i reati contestati. A prenderlo in custodia, in aeroporto, è stata la Squadra Mobile di Napoli, il Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e il G.I.C.O. della Guardia di Finanza di Napoli.
Carbone è l’ultimo dei narcos campani che ha trascorso parte della sua latitanza negli Emirati Arabi Uniti. Nei suoi confronti pende una condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti. Carbone, originario di Giugliano, per anni avrebbe rifornito di droga i clan del napoletano, dai Nuvoletta ai Ciccarelli di Parco Verde, fino ai clan del Rione Traiano, gestendo, dalla sua base in Olanda, i rapporti con i fornitori colombiani. La latitanza per Carbone era scattata dopo la condanna a 20 anni di reclusione per traffico internazionale di stupefacenti lungo la rotta Spagna-Napoli-Catania.
Proprio negli Emirati Arabi Uniti erano stati catturati altri due elementi di primo piano della criminalità campana: il broker della camorra Raffaele Imperiale, considerato uno tra i più importanti narcotrafficanti del mondo, divenuto noto perché in una sua villa a Napoli vennero ritrovati nascosti nel muro due dipinti di Van Gogh rubati nel 2002 ad Amsterdam, e Raffaele Mauriello, “o chiatto”, considerato esponente di spicco della cosca Amato-Pagano.