A Centocelle in uno dei primi quartieri di Roma, una frana mette in luce un mondo sotterraneo di gallerie. Sembra che le autorità comunali non fossero a conoscenza di questo mondo nascosto e che in alcuni punti la faglia renda pericolanti molti edifici. Le ipotesi sulla scoperta e sull’uso in passato delle gallerie, soprattutto in tempi di guerra iniziano a farsi largo.
Centocelle (Centum cellae), risale all’Imperatore Costantino I, che costruisce una cittadella militare dove risiedono cento dei suoi migliori cavalieri. Il nome deriva dalla villa romana ad Duas Lauros, una proprietà molto estesa che comprendeva la residenza dell’Imperatrice Elena, madre di Costantino I, usata almeno fino al V secolo.
La storia di Centocelle inizia con l’eruzione del vulcano Albano, mentre in epoca romana vengono costruite grande ville come quella di Elena, dei Secondi Flavi, fino a sud di via Casilina. Il nome invece richiama la Torre di Centocelle, che risale al XII secolo costruita per la sicurezza dell’area. Mentre intorno al 1523 appare associato al quartiere. L’area è ricca di reperti archeologici dove domina anche il secolare acquedotto Alessandrino, costruito da Alessandro Severo nel 226 d.C.
Inoltre, nel 1909 nasce nella zona anche il primo aeroporto italiano, dove i fratelli Wright, fanno una serie di dimostrazioni. E sono proprio i dipendenti dell’aeroporto a iniziare a vivere sul luogo. Centocelle infatti, viene considerata l’unica Borgata di Roma antecedente il Fascismo, in cui nel 1921 si forma il primo nucleo urbano con 29 famiglie. In particolare nell’area si stabilizzano emigranti della Campania, l’Abruzzo e le Marche. Fino ad arrivare ad oggi con circa 60.000 abitanti di nazionalità diverse.
Il quartiere diventa noto anche durante la Resistenza dal 1943-1945, con molti gruppi attivi e una sede tra via dei Castani e Piazza dei Mirti, dove si svolgono i comizi. Tra le date importanti il 6 aprile 1944, quando i fascisti rastrellano il quartiere.
Centocelle è molto amato anche da Pasolini che descrive nel racconto Una vita violenta e nel film Accattone. Un mondo scomparso di giochi improvvisati, spazi aperti e baracche, che i vecchi tram sembrano con la loro lentezza riportare un po’ indietro.
Inoltre nel quartiere si trova il Borgo Ragazzi don Bosco, per aiutare e formare i ragazzi del posto nel dopoguerra. Molto noto, tanto da interessare la regina Elisabetta II, che nel 1951 visita la struttura per capire il sistema formativo offerto ai giovani.
E sempre a Centocelle cresce il cantante romano Claudio Baglioni, che il 23 aprile 2007 improvvisa a casa di una amica un concerto in onore delle sue origini. Insomma un luogo vivo, lontano dai quartieri dormitori, con una sua fisionomia umana, colorata, storica e multiculturale, che da una crepa fa riemerge la ricchezza del suo passato.
La mattina di P. Pasolini
Quanta vita / l’essere corso ogni mattina tra resse / affamate, da una povera casa, perduta / nella periferia, a una povera scuola /, perduta in altra periferia: fatica / che accetta solo chi è preso alla gola /, e ogni forma dell’esistenza gli è nemica. (La religione del mio tempo, p.908)