
Mosca annuncia l’apertura di un corridoio umanitario dall’impianto di Azot per evacuare i civili nella zona di Severodonetsk. Pressing ucraino sugli occidentali, con l’invito a non cercare più compromessi con Mosca, e alla vigilia della sua riunione la richiesta ai paesi del cosiddetto Gruppo Ramstein di più armi pesanti e addestramento operativo.
Secondo Londra, i russi avanzano a Kharkiv, ma lo sforzo maggiore resta a Severodonetsk, dove secondo i filorussi le forze ucraine dovranno arrendersi o moriranno. Il presidente ucraino Zelensky: ‘terrificante’ il costo umano della battaglia di Severodonetsk. Autorità locali affermano di aver trovato una fossa comune con corpi di 7 civili presso Bucha, molti con le mani legate e segni di torture.
Mosca sbarra le porte a 49 cittadini britannici: si tratta di funzionari della Difesa e giornalisti di Bbc, Financial Times, Guardian, Sky News e altri media. Non possono più entrare in Russia, poiché i loro nomi figurano su una lista nera, o meglio, una “stop list”.
Il ministero degli Esteri li accusa di “diffusione deliberata di informazioni false e unilaterali sulla Russia e sugli eventi in Ucraina e nel Donbass” e di contribuire alla russofobia nella società britannica. In una nota, riferisce il Guardian, si afferma che a seguito delle “azioni anti-russe” del governo britannico e delle sanzioni imposte contro “i principali giornalisti del nostro Paese e capi di compagnie di difesa nazionali”, la Russia ha aggiunto i media e le figure della difesa alla sua “stop list”.
Nel marzo scorso Londra ha in effetti revocato la licenza di trasmissione a RT (Russia Today), affermando che non poteva rispettare le regole di imparzialità nei codici di trasmissione britannici a causa dei suoi legami con lo Stato russo. Tra le firme britanniche colpite dal divieto d’ingresso ci sono commentatori come Gideon Rachman del Financial Times, o Coughlin del Daily Telegraph, o l’accademico e specialista in studi russi Mark Galeotti.
Ci sono poi una dozzina di comandanti della marina e dell’aeronautica militare di Sua Maestà, nonché qualche top manager dell’industria della difesa.