
“Questa sarà la mia ultima stagione come pilota di MotoGP”. Inizia così la storica conferenza stampa a Spielberg, in Austria, con cui Valentino Rossi annuncia il suo ritiro. “È un momento difficile e triste, sapere che non correrò è davvero difficile per me perché ho fatto questo per circa 30 anni e l’anno prossimo la mia vita cambierà. È stato comunque grandioso, un percorso divertente. È stato un momento grandioso, indimenticabile con tutti i ragazzi che hanno lavorato con me. Avrei voluto correre altri 25 anni ma purtroppo non è possibile”.
“La mia carriera è stata lunga, ho vissuto molte gare, alcuni momenti sono indimenticabili. Sono pura gioia”, dice Valentino cercando di trattenere l’emozione per lo storico annuncio. Poi aggiunge: “E’ stata una decisione difficile, ma bisogna capirla. In tutti gli sport i risultati fanno la differenza e credo che quella di ritirarmi a fine stagione sia la scelta giusta”. Sulle possibilità future: “Mi sarebbe piaciuto continuare al fianco di mio fratello, avrei potuto farlo, ma va bene così. Abbiamo ancora metà stagione davanti, credo sarà più difficile quando arriveremo all’ultima gara, ora sto solo comunicando la mia decisione. Va bene così”.
Particolarmente significativo il messaggio di Valentino ai suoi tifosi: “Innanzitutto devo dire ai miei fan che ho dato tutto per tanto, tanto tempo, ho sempre cercato di dare il massimo per restare al top. È stato un lungo viaggio insieme. Ho incredibile sostegno da ogni parte del mondo, a volte è difficile da comprendere anche per me…Ci siamo divertiti insieme”.
Poi “Il Dottore” torna sulla sua decisione di lasciare la MotoGp: “Ho preso la decisione nel corso della stagione. Nella pausa estiva ho fatto la scelta definitiva. Volevo continuare, ma bisognava capire se ero abbastanza veloce e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, così gara dopo gara ho iniziato a riflettere”.
“Cosa farò adesso? Adoro correre con le macchine, forse appena meno che con le moto. È ancora un processo in corso. Non c’è alcuna decisione presa, io mi sento un pilota in moto o in macchina e lo resterò per tutta la vita. Magari non allo stesso livello ma penso che correrò comunque”.
“Rimpianti? Non ne ho. Correre con la Ducati è stato difficile, ma è stata comunque una grande sfida. Ero un pilota italiano su moto italiana, se fossimo riusciti a vincere sarebbe stato qualcosa di storico”. Poi sulla sua carriera: “Sono un po’ triste di non avere vinto il decimo campionato ma specialmente perché penso di averlo meritato per il mio livello e la mia velocità. Per due volte ho perso il titolo all’ultima gara. Ma va bene così, penso di potermi non lamentare della mia carriera”.
Tra le grandi soddisfazioni di Valentino Rossi c’è anche quella di aver avvicinato tanta gente a questo sport: “Non so per quale motivo, ma sta di fatto che sono riuscito ad avvicinare tante persone al motociclismo, in carriera ho fatto qualcosa che ha acceso le persone, di questo sono molto fiero, è qualcosa di molto speciale. Allo stesso tempo rende più complessa la mia vita di tutti i giorni, devi cambiare il tuo stile di vita, sei sempre sotto pressione”.
Poi aggiunge: È il rovescio della medaglia. Ma va bene così. In Italia soprattutto tante persone hanno iniziato a seguire le gare di moto per me, come è successo nello sci con Tomba. Questo è il risultato più importante che ho raggiunto insieme ai risultati. Ho fatto divertire tante persone nelle loro domeniche. Credo sia per questo che sono definito una leggenda”.
Sulle mancate vittorie negli ultimi anni: “Non so perché gli ultimi anni siano stati così difficili. Non c’è un solo fattore, ce ne sono tanti diversi. Nel 2018 avevo fatto un gran Campionato chiudendo 3°, poi piano piano qualcosa è cambiato, sinceramente no so cosa. L’anno scorso in particolare nel finale ho avuto più problemi.
Il livello è molto alto, i giovani sono molto forti, c’è anche il discorso fisico, ci sono tanti fattori. Cercherò di andare meglio nella seconda metà della stagione”. Infine, prima di chiudere la sua conferenza stampa, Rossi ammette: “Mi mancherà la vita di atleta, le emozioni di correre in MotoGP e tutto il mio team. E poi la sensazione che si prova la domenica mattina prima della gara, quando hai paura ma sai che alle 2 in punto scenderai in pista. Sarà difficile”.