
Start: Italia-Turchia, parte con l’immenso scenario inaugurale dello Stadio Olimpico e con i Padrini Francesco Totti e Alessandro Nesta a dare il via alla manifestazione calcistica di Euro 2020.
Roberto Mancini da una parte, con il suo ben collaudato 4-3-3, schiera Donnarumma tra i pali, Florenzi e Spinazzola sulla fasce laterali e il duo Chiellini Bonucci al centro, una garanzia il pacchetto arretrato azzurro. Nella mediana Jorgigno dovrà dirigere le operazioni di centrocampo insieme a Barella e Locatelli i mediani a supporto con davanti a completare il tridente d’attacco composto da Berardi a destra, Immobile al centro e Insigne a sinistra.
Dall’altra parte il CT Turco Senol Gunes, schiera una Turchia con un rigido schema che parte dal portiere Cakir (108 prenze in nazionale) Celik a destra Soiuncu e Demiral al centro e Mares a sinistra a completare il pacchetto arretrato turco. A centrocampo Yokuslu unico e solo direttore d’orchestra con davanti Karman all’alba destra Chalanoglu trequartista offensivo e Yacizi e Tufan a sostegno dell’unica punta Yilmaz campione di Francia con il Lilla.
Primo tempo con un Italia, che studia un avversario ben messo in campo e che sin dalle battute iniziali erige una diga sulla propria trequarti, mettendo in difficoltà il trio offensivo di Mancini. Al secondo minuto di gioco su invito di Beradi, tra i migliori in campo, Immobile spara sull’esterno della rete. Turchi sempre più arcigni e pericolosi nelle ripartenze. Tuttavia, Chalanoglu e Yilmaz non riescono ad impensierire il disoccupato Donnarumma. Alla mezz’ora Chiellini con un colpo di testa impegna in una spettacolare parata l’estremo difensore turco Cakir. Episodio dubbio allo scadere del primo tempo, per un fallo di mano in area turca non ravvisato dall’arbitro olandese Makkelie.
Nella ripresa, Di Lorenzo entra al posto di Florenzi per l’Italia e Turchia subito aggressiva in contropiede. Al cinquatresimo minuto, affondo di Insigne e cross dall’area piccola turca che manda in tilt i teutonici difensori turchi, compreso lo Juventino Demiral che spedisce nella propria porta. Azzurri in vantaggio e turchi in balia dello tsunami italiano. Spinazzola spinge sulla fascia alternandosi con un lezioso ed efficace Insigne-incubo del laterale turco Celik – sull’altra sponda Berardi prova a districarsi nella Maginot turca, che mostra i segni del cedimento con il raddoppio di Ciro Immobile, bravo a riprendere un pallone respinto da Cakir, su un tiro di Spinazzola, due a zero.
Italia, in avanti con il devastante Spinazzola, il rullo Compressore della fascia sinistra non si ferma un attimo fino al tre a zero finale siglato da Insigne con un destro delizioso che non lascia scampo al portiere turco Cakir.
Italia padrona del campo con Jorgigno, Barella e Locatelli gli autentici polmoni di un centrocampo vocato al pressing, alle ripartenze e all’impostazione della manovra. Nel finale, una passerella leggera per Crisante, Bernardeschi, Belotti, Chiesa, giusto per assaporare una splendida vittoria. Per la Turchia di Senol Gunes, santone e uomo simbolo in patria, nelle file del Trabzonspor, non c’è storia, non c’è gara. Da segnalare per i turchi, solo un paio di veloci ripartenze e niente più. Mai incisivi, mai efficaci, unica sola certezza per Chalanoglu e company è solo quella di riprovarci nelle prossime gare, magari giocando meglio in tutti e due i tempi di gioco, non solo nel primo tempo.