
Storie e leggende sarde che si perdono nella notte dei tempi, raccontate da Marinuccia Gattu Soddu in lingua sarda e in italiano. Potrebbero essere racconti di origine nuragica, forse più antica.
In una mescolanza di elementi reali e surreali sviluppano la loro trama volta all’insegnamento morale con sfondo pedagogico.
Questi contos sono le ultime testimonianze di quella cultura che ha dettato i valori etici di Orune e di tutta la Barbagia; una forma culturale educante che, purtroppo, si è quasi estinta.
Personaggi come Idebona (che incarna l’integrità) e Idemala (che incarna la falsità, la corruzione) si ritrovano nei racconti. Nemmeno a dirlo, la prima, alla fine della storia, ha la meglio.
Ho apprezzato molto quest’opera proprio per la sua natura originale nell’esporre i fatti in lingua sarda. Mi sono divertita a leggere e ho riscoperto il valore dei nostri meravigliosi dialetti, culla preziosa della nostra cultura.
Gradevole anche la presenza di alcune poesie del poeta Peppe Montesu, anch’esse in doppia trascrizione, dedicate alle ispiratrici dell’opera di Marinuccia: la mamma e la zia.
Chie a tie it vicinu t’at amadu Chi ti sta vicino ti ha amato
Ca in sos coros bi fachias nidu Perché nei cuori tu facevi nido
Galu su visu tou apo imprimidu Ancora il viso tuo ho ben fissato
In ammentu ti tenzo ancora a notu Ti tengo impressa in un ricordo vivo
… …
Libro edito da TraccePerLaMeta edizioni- collana oltremare
Chi è Marinuccia Gattu Soddu?
Mariuccia Gattu Soddu, nome anagrafico Gattu Maria, insegnante in pensione, è nata a Orune nel 1936 e risiede a Nuoro. Dal 1993 si dedica alla letteratura in lingua sarda. Ha partecipato ad alcuni concorsi letterari ottenendo premi per la prosa (Premio Montanaru a Desulo per tre edizioni consecutive: 1° premio; 2° premio; 1° premio) e segnalazioni per la poesia (Premio Remundu Piras a Villanova Monteleone; Premio per l’Ambiente a Sarule; Premio Logudoro a Ozieri).