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I pediatri, non regalate lo smartphone ai vostri figli

| 16 Maggio 2021 | TECNOLOGIA

Non è semplice farlo capire, spesso la risposta dei genitori e nonni davanti ad un problema così importante è caratterizzata da un grande forma di superficialità. Quando si parla di telefonini, wi-fi, 5G ecc. si fa spalluccia e si gira la testa dall’altra parte.

Per fortuna la proposta di legge di qualche giorno fa, i cui primi firmatari sono i deputati Rosalba De Giorgi e Lorenzo Fioramonti, che inserisce divieti e gradualità all’utilizzo degli smartphone per i bambini da 0 a 12 anni trova concorde la Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) che avverte: il 95% dei minorenni ne fa un abuso.

“Il problema dell’abuso di tablet e smartphone interessa il 90-95% dei bambini, pre-adolescenti e adolescenti italiani. La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps) lavora da anni su questo tema per sensibilizzare bambini, genitori e insegnanti sui rischi dell’utilizzo dei device elettronici. Le nostre indicazioni sono state inserite nei sussidiari proposti nelle scuole italiane, ma le raccomandazioni non sembrano essere state recepite fino in fondo, soprattutto dai genitori. Ritengo quindi che una legge che vieti l’uso di questi dispositivi da 0 a 3 anni, e lo consenta dai 4 ai 12 anni in modo limitato e solo in presenza di un adulto, possa essere un ulteriore valido strumento per aumentare la consapevolezza sul tema. I genitori devono comprendere che un uso limitato va bene per i bambini dagli 8 anni in poi, ma prima di quell’età qualsiasi uso è nocivo” afferma Giuseppe Di Mauro, presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (Sipps).

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Quanto alle sanzioni pecuniarie, previste dalla proposta di legge, per i genitori che contravvengano alle disposizioni della norma, il presidente della Sipps pensa che siano “poco appropriate per i tempi, soprattutto se consideriamo il periodo attuale in cui le famiglie sono appesantite dalle restrizioni della pandemia, impaurite e impoverite. Sicuramente – ribadisce – una campagna di comunicazione più incisiva deve esserci e deve essere rivolta proprio agli adulti, visto che i bambini e i ragazzi ne sanno più di noi.

Ci sono utilità, risvolti pratici e utilizzi positivi degli strumenti elettronici, ma vanno posti limiti per evitare che la dipendenza da questi strumenti si diffonda ulteriormente e peggiori”. Riguardo la conoscenza del corretto uso di smartphone e tablet, Di Mauro aggiunge: “La scuola fa già un importante lavoro formativo su bambini e ragazzi, che sono in grado di rispondere nel modo giusto alle domande che gli insegnanti sottopongono loro sul tema. Però puntualmente- prosegue il presidente Sipps – alla prima comunione i genitori, i nonni o qualche zio regalano lo smartphone o il tablet. È evidente, dunque, che la campagna di informazione e sensibilizzazione non possa essere più rivolta solo ai bambini e ai ragazzi, ma deve orientarsi anche ai genitori affinché capiscano i rischi e i possibili danni che derivano da un uso sbagliato ed eccessivo dei device elettronici”.

Questi strumenti e i contenuti presenti sul web costituiscono una straordinaria opportunità se usati nel modo corretto. “Diversamente- spiega il pediatra – possono provocare danni alla salute: ad esempio, la luce blu che emanano altera il sonno bloccando il rilascio della melatonina, con conseguenti difficoltà ad addormentarsi e risvegli frequenti. I ragazzi che dormono male, iniziano poi male la giornata, a partire dal non voler fare colazione. Per non parlare dell’aggressività, dell’iperattività, delle difficoltà a concentrarsi, fino alle reazioni violente nel caso in cui il cellulare gli venga tolto. Bisogna evitare che la dipendenza da questi strumenti continui a diffondersi – ribadisce Di Mauro che, in conclusione si rivolge direttamente agli adulti – genitori, zii, nonni non regalate tablet e smartphone alla prima comunione”.

Già uno studio del 2001 pubblicato dalla direzione per la ricerca del Parlamento europeo, che invita a scoraggiare in maniera decisa l’uso del cellulare da parte dei più giovani dato che il telefonino tra l’altro potrebbe danneggiare lo sviluppo neurologico e i risultati scolastici dei bambini e dei ragazzi in fase pre-adolescenziale. Lo studio, curato dal professor Gerard Hyland dell’università di Warwick e dall’Istituto di biofisica tedesco, evidenzia un «preoccupante rapporto tra campi elettromagnetici coerenti di origine tecnologica e effetti negativi per la salute registrati su esseri umani esposti a tali campi», soffermandosi soprattutto sui rischi derivanti dall’uso dei telefonini.

Secondo gli scienziati un’ampia serie di studi ha provato che le radiazioni dei Gsm hanno effetti negativi sugli animali, che vanno dall’aumento di attività epilettiche, a quello della mortalità embrionale, fino allo sviluppo di linfomi. Pur accettando un principio generale di cautela sui pericoli per l’uomo, lo studio sottolinea che anche sul cervello umano tali radiazioni hanno effetti negativi: tra questi, la riduzione del sonno nella fase Rem con possibili effetti sull’apprendimento, la diminuzione di funzioni chimiche di alcune aree del cervello, e la riduzione dei compiti di memoria.

La conformazione fisica dei bambini li rende particolarmente sensibili alle radiazioni «a causa del maggiore assorbimento dovuto alla dimensione del loro cranio e per il minore spessore delle ossa della testa che aumenta la penetrazione. Secondo gli ultimi studi l’Italia è al primo posto in Europa per numero di cellulari in utilizzo e l’età media dei possessori diminuisce sempre di più. Stiamo passando da un uso ad un abuso.

Non dimentichiamo che cellulare, o smartphone che dir si voglia, è sinonimo di piccolo ricetrasmittente che viene normalmente tenuto vicino alla testa, durante le chiamate o mentre si sta giocando o comunicando. Gli effetti nocivi per la salute sono sempre più evidenti, alcuni legati agli effetti termici: l’interazione di un campo elettromagnetico con un sistema biologico provoca aumento, localizzato per quanto riguarda i telefonini, della temperatura attivando il sistema naturale del nostro organismo.

Quando le esposizioni sono molto intense e prolungate possono superare il meccanismo di termoregolazione portando a morte le cellule con necrosi dei tessuti. Inoltre è ormai accertato che insieme alle altre dipendenze che affliggono la nostra società e specialmente i giovani quali droga, alcool e fumo, un posto predominante lo ha conquistato la dipendenza da telefonino, con danni gravissimi sullo sviluppo psichico e sociale.

TAG: bambini, pediatri, telefonini
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