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Lucia Apicella: “Mutter der toten” per i soldati tedeschi morti e dimenticati

| 14 Maggio 2021 | CULTURA

La bellezza dell’anima  nella totale semplicità e bontà di una filantropa Lucia Apicella, che è diventa la madre dei giovani soldati morti e dimenticati sul litorale salernitanoMaria Lucia Pisapia, coniugata Apicella, conosciuta come Mamma Lucianasce a Cava de’ Tirreni il 18 novembre 1887 e muore nello stesso luogo il 27 agosto 1982.

Vive a Sant’Arcangelo una frazione di Cava de’ Tirreni, dove svolge l’attività di fruttivendola. Una donna molto religiosa, terziaria francescana, sempre vestita di nero, appare come una missionaria, votata al bene e al prossimo. Infatti, quando durante la Seconda Guerra Mondiale il 9 settembre 1943, sulla spiaggia di Salerno sotto il nome “Operazione Avalanche”, avviene lo sbarco degli alleati angloamericani e gli scontri  con le truppe germaniche, i corpi dei soldati tedeschi restano abbandonati privi di sepoltura.

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Lucia, avverte l’esigenza umana di fare qualcosa per quei  giovani morti, quando sulla spiaggia vede un bambino che gioca con un teschio e la notte ha un sogno premonitore. Lucia racconta che nel sogno appaiono otto croci su un monte di battaglia da cui escono otto giovani, che invocano il suo aiuto, di riportarli alle loro madri.  Al suo risveglio Lucia diventa Mamma Lucia, raccogliendo e assemblando i corpi sparsi per le strade, la sabbia, anche scavando per regalare a quei giovani figli una degna sepoltura. Non conosce le loro madri o a chi appartengano le ossa sparse, ma è giusto che trovino riposo dopo l’aspra battaglia. Per lei: Song’ tutt’ figl ‘e mamma”.

Inizia la sua ricerca e dopo qualche tempo chiede aiuto al Sindaco e le vengono affidati due becchini, ma rinunciano subito, nel timore che scavando possano innescare una mina o altro materiale esplosivo. Mamma Lucia resta da sola nel suo progetto umano. Ogni mattina si avvia, recupera, prega, e a sue spese compra anche le urne, che vengono custodite nella  Chiesa di Santa Maria della Pietà o San Giacomo. I cittadini sapendo della sua ricerca, le segnalano resti umani, tessuti, elmi, stivali, che lei conserva, rendendo omaggio ai tedeschi, ma anche agli angloamericani, polacchi, marocchini.

Lucia si occupa dei soldati, figli della nazione e morti per la patria, come se fossero figli suoi, senza nessuna distinzione o paese, ma Esseri Umani caduti e vissuti sotto lo stesso cielo. Cerca in qualche modo di renderli riconoscibili e identificabili, per quanto possibile, nella speranza di restituirli alle loro madri.

Nelle prime ricerche s’imbatte in tredici salme vicino a Monte Castello in una grotta, poi ad Arcara ne trova venticinque. E qualche anno dopo in un campo di patate scopre una cinquantina di corpi allineati e diciotto a Santa Maria a Tuoro. Anche la pioggia la sostiene restituendo ossa o altri resti e grazie alla sua forza alcune mamme in Germania ricevono una salma su cui piangere e pregare. Una tomba dove finalmente recarsi e pensare il proprio figlio.

Mamma Lucia nonostante i pericoli di ordigni esplosivi, riesce a raccogliere verso la fine del 1944 “oltre 700 corpi con diversi documenti e segni di riconoscimento”. E nel 1951 viene invitata in Germania per ricevere con il suo nobile operato la Gran Croce dell’Ordine al Merito Germanico dal Presidente della Germania Federale Theodor Heuss e da loro chiamata con affetto e riconoscenza Mama Luzia o Mutter der totenNello stesso anno viene ricevuta anche da Papa Pio XII e seguono altre onorificenze la Commenda al Merito della Repubblica nel 1959 da Giovanni Gronchi.  Salerno aggiunge la città onoraria e nel 1980  la Medaglia d’oro del Presidente della Repubblica.

La sua tenacia e il suo amore per il prossimo arrivano alle autorità e alla stampa che ne raccontano la storia come il “Il Mattino”, “L’Osservatore Romano” e  “Il Corriere della Sera” . Alla sua morte non mancano le parole di Sandro Pertini: “La scomparsa di Mamma Lucia colpisce dolorosamente quanti riconoscono nell’amore e nella solidarietà  valori fondamentali per l’edificazione dell’uomo”. In ogni intervista, con grande umiltà e senza nessuna posa, ribadisce l’importanza della Pace per tutto il mondo, “Mai più guerra!”. Ma solo chi l’ha vissuta la teme davvero!

Ci sono vite comunque che scorrono semplicemente e altre come la sua, che aggiungono valore e donano tutto quello che moltitudini non hanno mai reso. Lucia Apicella, un’umile, coraggiosa, grande donna di famiglia con una missione, in cui qualcuno ha colto anche il segno della pazzia e che poi si è rivelata più curativa, sana e umana  di tutti, seguendo il cuore e restituendo con Amore e misericordia il vero Valore dell’Uomo.

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