
Una serata da Napoli in versione Champions consente a Rino Gattuso di tenere accesa la speranza. I suoi battono 5-2 la Lazio e si tengono stretti un finale di campionato elettrico. La prima ora di gioco è scintillante con la doppietta di Insigne (il primo su rigore), Politano e Mertens. Gol e giocate eccellenti, la Lazio si sbriciola così. Poi, Immobile e Milinkovic in 4′ riaprono una partita che in realtà aperta non lo è stata mai.
Basta un lampo di Osimhen, a 10 minuti dalla fine, per rimettere tre gol di margine e consegnare al Napoli l’etichetta di quarta incomoda nella lotta per tre posti Champions. La Lazio, invece, si ferma qui: a -7 risulta difficile anche se ha una gara in meno rispetto alle altre, quella contro il Torino.
La partita inizia subito nel migliore dei modi per i partenopei, già in vantaggio dopo appena 7 minuti. Serve il Var all’arbitro Di Bello per valutare l’intervento di Milinkovic-Savic, durissimo in area su Manolas: sul dischetto si presenta Insigne che batte subito l’ex compagno Reina.
La partita però è appena cominciata, e già al 12′ Politano raddoppia con una splendida azione personale conclusa da un sinistro che coglie di sorpresa Reina. La Lazio prova a scuotersi, colpisce il palo al 19′ con Correa e cerca a restare in partita con un finale di tempo caparbio ma senza reti. Il Napoli, così, chiude i conti nel secondo tempo.
A pochi secondi da inizio ripresa Zielinski segnerebbe a porta vuota dopo una splendida azione sull’asse Politano-Mertens, ma è tutto fermo per fuorigioco. Il tris arriva quindi al 53′grazie a una perla di Insigne, un destro a giro a conclusione di un fulmineo contropiede su cui nulla può Reina.
Manca il gol di Mertens, che arriva al 65′ su assist di Zielinski e botta di prima intenzione del belga: la palla si insacca e la partita è definitivamente chiusa. La riapre infatti solo in teoria Ciro Immobile, che al 70′si regala un’altra gemma a giro utile però solo ad aggiornare il tabellino.
Chi sembra realmente cambiare il pendolo del match è invece Milinkovic-Savic, che al 74′ batte Meret su calcio di punizione. Ma all’80’c’è gloria anche per Osimhen, che cala il pokerissimo. Il finale di partita è accademia e poco più, ma conferma che il Napoli di Gennaro Gattuso alla Champions ci crede eccome.