Noi siamo quello che mangiamo, ogni giorno, materialmente e spiritualmente. Tutto quello che mandiamo giù, in qualche modo ci nutre e viene immagazzinato dentro di noi.
Ad esempio, se beviamo ogni giorno grandi quantità di bevande alcoliche, sappiamo che prima o poi il nostro corpo ne risentirà.
Allo stesso modo, chi coltiva ogni giorno pensieri cosiddetti negativi, diventerà sempre più una persona negativa. Infatti i pensieri negativi ci rendono insicuri, minano ogni giorno la nostra autostima e noi saremo sempre più facilemente controllati da essi.
Ma a tutto questo c’è una soluzione e c’è la fornisce l’ ACT ( Acceptance and Commitment Therapy), la nuova terapia cosiddetta di “terza ondata” basata sulla terapia cognitivo-comportamentale da cui prende forma.
L’ACT cerca di favorire l’ACCETTAZIONE dei nostri pensieri per quella che è la loro natura, ossia quella di essere “solo pensieri” e non realtà.
Secondo l’ACT, infatti, noi spesso siamo talmente fusi con la nostra realtà interiore, ossia i nostri pensieri, che li consideriamo reali tanto da crederci profondamente. La prima strategia che mette in pratica questa terapia è, invece, quella di decodificarli non più come positivi o negativi ma come “pensieri utili ” e “pensieri non utili“.
Proviamo insieme:
1. Osserva i pensieri che scorrono nella tua mente e quando qualcuno di questi ti aggancerà, e ti farà rimanere intrappolato come nella ruota del criceto ( ho parlato di questo meccanismo nei miei articoli sulla Mindfulness) chiediti se è un pensiero UTILE oppure no. Se invece non ti è utile in questo momento, allora ringrazia gentilmente la tua mente e concentrati su altro.
2. Ti nutri sempre di telegiornali o film che parlano unicamente di tragedie o che mostrano scene troppo crude e violente? Evita per un pò questi programmi e se proprio non riesci, fermati un attimo ad osservare quali pensieri o stati d’animo suscitano in te.
3. Metti 2-3 volte una sveglia nella giornata e poniti nella posizione consapevole di un osservatore: fai un bel respiro profondo e chiediti se sei concentrato nell’attività che stai svolgendo o se la invece tua mente vaga, come è nella sua natura, spesso nel passato o nel futuro. Allora prova a ringraziarla e a tornare ad osservarti per pochi minuti. l sul tuo respiro prima di riprendere le tue attività quotidiane.
Allenandoti ogni giorno a seguire queste piccole regole, sarai libero di scegliere tu su cosa o chi concentrarti, e non sarai dipendente dai tuoi pensieri.
E se la tua mente ti dice che devi essere ciò che sei stato nel passato e non puoi essere diverso nel futuro, tu rispondile che è solo un pensiero e non ti è utile! Poi dedicati ad altro!
Mi viene in mente la celebre frase di Shakespeare che voglio condividere con te:
Non c’è niente nè di buono nè di cattivo che non sia il pensiero a renderlo tale.