Qualcuno è sceso in campo per parlare d’Europa. Un discorso ancora molto evitato nonostante l’avvicinarsi delle Elezioni Europee. A pensarci è stato Emmanuel Macron il quale, anche se non gode un momentum di estrema simpatia davanti i francesi, ha recuperato qualche punto nei sondaggi piazzandosi al 32%. Un altro fattore positivo per Macron è il declino dei Gilet Gialli con i dati offerti da Odoxa, i quali rilevano che il 55% dei francesi vorrebbe l’interruzione delle proteste.
Così Macron ha approfittato per andare al contrattacco. Sia venendo in Italia per farsi intervistare da Fazio, sia scrivendo una lettera aperta a tutti gli europei, il Presidente francese ha colto l’occasione per affrontare l’affaire Europa. Sappiamo tutti che è un discorso al quale i politici di oggi sfuggono pur di non perdere punti ai sondaggi. Oggi la moda impone altro: da “andare a battere i pugni in Europa” a “cambiare questa Europa” fino al punto di mentire a tutti dicendo che sarebbe meglio uscire dall’UE.
Sebbene Macron non conti sul carisma e la popolarità richieste alle leadership contemporanee, ha dimostrato il coraggio di parlare a viso aperto a tutti gli europei. Nel lancio della campagna intitolata “Per un rinascimento europeo”, Macron ha elencato quelle che considera le Tre ambizioni principali per l’Europa. Queste sarebbero la libertà, la protezione e il progresso.
Libertà. Si vuole un’Europa non sottomessa a potenze straniere. La proposta è quella di vietare i Partiti politici che ricevano fondi provenienti dall’estero. Un monito esplicito nei confronti di Mosca e Washington che negli ultimi tempi rivivono un certo ardore per dominare le sorti del vecchio continente.
Parlare di libertà equivale anche a parlare di Schengen, spazio che rende possibile la libera circolazione di persone, servizi, merci e capitali e si passa anche al tema della Protezione proponendo, quindi, la costituzione di un corpo di polizia che tuteli le frontiere comuni. Si propone anche un ufficio unico europeo per i casi di asilo.
La più alta di tutte le ambizioni sembra essere quella di passare dall’Europa dei Diritti all’Europa dei doveri in cui gli Stati membri avrebbero gli stessi obblighi di controllo e di solidarietà per quanto riguarda lo Spazio in comune.
Progresso. Con la Proposta di Rinascita dell’Europa si affronta anche lo spinoso discorso di un salario minimo europeo che possa garantire la stessa remunerazione per lo stesso tipo di lavoro. Viene riservato un posto anche per la tutela dell’ambiente rilanciando l’obiettivo delle zero emissioni di co2 entro il 2050 e la riduzioni a metà dell’uso dei pesticidi entro il 2025.
Facendo menzione della Brexit, il Presidente francese si è scagliato contro le manipolazioni e le false notizie che circolano e inquinan il dibattito. “La trappola non è l’appartenenza all’Unione Europea, ma le bugie e le irresponsabilità che rischiano di distruggerci” aggiungendo inoltre che “mai prima della seconda guerra Mondiale l’Europa è stata così necessaria e, nonostante, mai prima d’ora è stata messa così a rischio”.