
Il boss della coca, affiliato alla ‘Banda delle Belve’, dello spaccio nella città di Vicenza, Stefano Tummulo Altomare, detto ‘Nino’, dopo una serrata indagine, è stato raggiunto da un’ordinanza cautelare in carcere. Nino era il fornitore per i pusher che poi la vendevano al dettaglio. La Guardia di Finanza del comando provinciale di Vicenza hanno condotto le indagini in maniera magistrale, eseguendo due misure cautelari personali per spaccio di cocaina, disposte dal G.I.P. del Tribunale di Vicenza.
Il boss della coca, Nino, è stato raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere a Vicenza dove era già detenuto dopo l’arresto da parte delle Fiamme Gialle avvenuto in flagranza di reato il 13 settembre dell’anno scorso e con precedenti penali, in quanto già affiliato alla banda armata responsabile a Roma, negli anni ’70 e ’80, di omicidi, rapine, estorsioni e sequestri di persona. http://www.gdf.gov.it/
L’obbligo di firma quotidiano è stata, invece, disposta per M.M., di 42 anni, disoccupato, residente a Dueville che si riforniva da Nino. La droga fornita da quest’ultimo serviva a M.M. per gestire in proprio un’attività di spaccio. Nella rete dei finanzieri risultata coinvolto anche un altro pucher di Nino, M.D., di 40 anni residente a Montegalda (VI), commerciante, anch’egli indagato per spaccio.Lo scorso settembre poiché trovato in possesso di oltre un chilo e mezzo di cocaina, 5 bilancini di precisione e vario materiale per il confezionamento delle dosi di droga, nonché 98mila euro in contanti, Nino è risultato essere un punto di riferimento per lo spaccio di cocaina nella zona di Vicenza a beneficio di una selezionata clientela composta in maggior parte da soggetti adulti ben inseriti nel tessuto socio-economico locale. In questo contesto, infatti, si collocano le persone perquisite, che si approvvigionavano della sostanza stupefacente anche per poi rivenderla a terzi consumatori. Gli accertamenti proseguono per la verifica di altri affigliati alla rete di spaccio di Nino. Le indagini al vaglio degli inquirenti, non escludono collegamenti con la Vicenza bene tra commercianti e imprenditori.