fbpx
adv-40
<< ESTERI

Russiagate ed Europa: quando una commissione?

| 12 Ottobre 2018 | ESTERI

L’elezione a presidente degli Stati Uniti di Donald Trump è stata senza dubbio una delle più grandi notizie del decennio, essa rappresenta il simbolo, l’emblema di una stagione politica che ha avuto inizio con la sua vittoria nel 2016. Altrettanto sconvolgente sono i retroscena che hanno seguito tale avvenimento, in particolare sono venute alla luce sistematiche interferenze a livello mediatico e social, probabilmente coordinate dalle alte sfere del potere russo, fenomeno poi passato alla storia come “Russiagate”. A seguito di questa scoperta,avvenuta già durante la campagna elettorale da parte dell’amministrazione Obama, si è avviata un’imponente indagine a livello federale seguita da una Commissione speciale appositamente creata. A capo dell’operazione il procuratore speciale Mueller che, fra tentativi di depistaggio ed intimidazioni, sta raggiungendo obbiettivi importanti, l’ultimo e più consistente quello di essere riuscito ad incriminare e a collaborare con  l’allora avvocato del presidente americano: Michael Cohen.

Purtroppo il piano di manipolazione del Cremlino, che se confermato, vedrebbe sicuramente come regista il presidente russo Vladimir Putin non si è limitato alle elezioni USA. E’ ormai assodato che il Russiagate rappresenti solo un episodio, espressione di una serie di tecniche ed armi informatiche sviluppate da entità russe con lo scopo ultimo di manipolare l’opinione pubblica a proprio vantaggio.

Risale infatti a gennaio 2018 un rapporto stilato da una commissione del Senato americano (gli stessi che si sono imbattuti in questi meccanismi negli Stati Uniti) in cui si evidenziano gli sforzi economici e mediatici in corso durante la campagna elettorale per la Brexit nel Regno Unito. Tali operazioni si sarebbero svolte su 2 binari paralleli. Da una lato il finanziamento occulto a partiti ed associazioni pro-Brexit (non è un caso che lo UKIP si sia sempre dichiarato contrario alle sanzioni verso la Russia) dall’altro con le ormai celebri tecniche di manipolazione social, specialmente su Twitter. Manipolazioni mediatiche avvenute anche durante le elezioni italiane e che andavano a favorire con bot e diffusione massiccia di contenuti proprio le due forze politiche che più hanno riscosso successo: M5S e Lega. Altro caso singolare il fatto che entrambi questi partiti si siano contraddisti in campagna elettorale per la loro contrarietà verso le sanzioni russe. Se questi fenomeni, pur senza certezze processuali, si stiano delineando in Europa così come negli USA lasciano però aperta una domanda:come rispondiamo?

Se infatti la scoperta del Russiagate americano ha dato origine ad una imponente indagine non si può dire altrettanto delle interferenze europee. A seguito di vari report d’intelligence e delle manovre web che ormai avvengono alla luce del sole anche in Italia (ultimo caso quello riguardo l’impeachment di Mattarella) dalle autorità nazionali  dei paesi colpiti e dall’Unione Europea non è ancora arrivata una risposta decisa. E’ chiaro che è necessaria una commissione a livello continentale per ricostruire i movimenti e le relazioni che intercorrono in vari paesi del continente e che costituiscono il fulcro di tali interferenze. Serve quindi una Commissione d’inchiesta europea in grado di fare luce e scovare gli esecutori ed i mandanti, entrambi abbastanza prevedibili se si analizzano i contenuti utilizzati in tali operazioni.

Come al solito l’UE appare priva della forza necessaria per farsi carico di tale obbiettivo e della determinazione per passare al contrattacco (sul piano giudiziario). Ma di questo ne va della sua stessa sopravvivenza, gli attacchi a cui è sottoposta hanno come obbiettivo il suo abbattimento, ed è quindi di vitale importanza che si passi il più presto possibile ad una risposta chiara ed efficace dal punto di vista investigativo.

TAG: politica
adv-232
Articoli Correlati
WP Twitter Auto Publish Powered By : XYZScripts.com