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Un disumano silenzio dall’occidente

| 7 Luglio 2018 | ATTUALITÀ, ESTERI, IL FORMAT, POLITICA

Gli Stati Uniti e l’Europa (occidentale), leaders morali del mondo, che tanto parlano, gridano, accusano, condannano, esortano, impongono, consigliano e si vantano, paradossalmente, difronte alla maggiore delle questioni globali stanno in silenzio.

Tale silenzio, agghiacciante, è manifesto nei confronti della realtà che milioni di ESSERI UMANI stanno vivendo in diverse parti del mondo: in Siria, prima tra tutte, con oltre 350 mila vittime, ma anche nello Yemen, in Libia, in Egitto, in Nigeria, in Algeria, in Afghanistan, in Pakistan e in numerosissime altre parti del globo. Decine di Paesi nel mondo soffrono la presenza di scontri armati (combattuti con le armi da noi vendute a loro) tanto devastanti da mietere centinaia e avvolte persino migliaia di vite nel giro di poche settimane, per non dire giorni.
Se contiamo tutte le zone nel mondo che sono dilaniate dai conflitti armati, tra guerre civili, guerre transnazionali e Governi oppressivi, ove non mancano le uccisioni, le violenze, le oppressioni, gli stupri “legittimi”, i Paesi sono addirittura oltre 70. Sì, oltre settanta realtà ove persone come noi vivono una quotidianità completamente diversa dalla nostra, una realtà di fuoco e sangue.

Noi, in “guerra” con le tasse, con il vicino che fa troppo chiasso, col tizio che ci frega il parcheggio all’ultimo e, ultimamente, in guerra anche con gli immigrati; mentre loro, in guerra, quella vera, quella con le armi, con le bombe, con gli aerei portatori di morte.
Noi, con i nostri figli che non vogliono andare a scuola; loro, con i loro figli che, volenti o nolenti, non possono andarci, perché distrutte o inaccessibili. Noi, che ci organizziamo durante la settimana per uscire il sabato sera; loro, che sono già fin troppo “fortunati” ad arrivare a domani. Noi, consumatori che non ci facciamo mancare nulla, ma che comunque vogliamo sempre e solo di più pur rimanendo costantemente insoddisfatti; loro, che sono grati della vita.

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Mentre loro gridano per il dolore delle loro perdite, noi rimaniamo in silenzio.

L’occidente sente ancora le ferite della strage di Parigi del 13 Novembre 2015 presso il Bataclan e per le vie della Città, o quella di Nizza, del 14 luglio del 2016, ove vi furono 86 vittime, per non dimenticare l’attentato alla maratona di Boston, del 15 aprile 2013 e molte altre, ma sopratutto, l’11 settembre, un vero e proprio anno 0 per l’occidente.
Eventi che ci hanno fatto piangere, che ci hanno fatto adirare e che ci hanno fatto essere solidali tra di noi, facendoci dimenticare, anche se per un breve periodo, le nostre divergenze.

Ma ci sono parti del mondo in cui vivono tutti i giorni il loro 11 settembre, mentre l’occidente, consapevole di ciò, rimane immobile voltando lo sguardo da tutt’altra parte, forse per non sentire la coscienza sporca o semplicemente per “pura” indifferenza difronte a tanta brutalità, per quanto, tale brutalità, non è altro che l’eredità occidentale lasciata negli anni e nei decenni in questi Paesi.

Sì, perché siamo stati prima noi ad andare da loro: li abbiamo invasi, abbiamo preso le loro materie prime, li abbiamo schiavizzati, venduti e comprati come merci e, dopo secoli, liberati e dati loro dei diritti, come se solo noi, onnipotenti e santi occidentali, potevamo donare loro il diritto di essere umani. Ma ovviamente, per quanto “eccelsi”, non siamo DIO, siamo solo poveri esseri umani pieni di difetti, ed è per questo che solo apparentemente abbiamo garantito a questi uomini, donne e bambini diritti e libertà.

Infatti, le nostre multinazionali, che hanno dato inizio all’era del neoschiavismo, sfruttano centinaia di migliaia, per non dire milioni, di persone (tra cui innumerevoli bambini), facendoli lavorare anche fino 12, 14, 16 ore al giorno in condizioni disumane, con stipendi di circa 1 o 2$ al giorno, così trattandoli da subumani.
Per non parlare delle operazioni di “peacemaking”, traducibili in italiano come: “operazioni di pacificazione”, ma traducibili nei fatti come interventi militari di grande precisione chirurgica nei pressi di grossi giacimenti di petrolio e di risorse utili, e che provocano la morte di decine di migliaia di persone, tra cui molti nostri soldati, ignari del vero scopo per cui si trovano in quei territori, lontani dalle loro famiglie, a rischiare inutilmente le proprie vite.

Spendiamo miliardi di Euro/Dollari per corrompere i loro Governi paramilitari, purché ci assicurino agevolazioni per i nostri affari e un accordo bilaterale di omertà, per non dire un vero e proprio ricatto. “Se voi non ci date fastidi per i problemi ambientali che causiamo nel vostro paese e per le condizioni bestiali con cui faremo lavorare i vostri concittadini, noi faremo finta di non vedere come opprimete la vostra gente e, assicurando così la vostra posizione al potere, vi renderemo intoccabili. Ma, se vi rifiutate, noi denunceremo il vostro operato davanti al mondo, l’opinione pubblica vi definirà dei criminali e noi potremo invadervi e spazzarvi via, per poi instaurare un Governo fantoccio che ci assicuri carta bianca. Come dire: una mano lava l’altra!”

Oggi, i nostri confini e le nostre coste sono “invase” da persone che hanno perso la speranza e le nostre città stanno subendo attentati da altre che hanno perso la ragione, tutto perché gli abbiamo negato l’Umanità.

Ma cosa c’entriamo noi persone comuni? Noi che paghiamo le tasse, noi che non siamo al Governo, noi che non abbiamo privilegi, ma che lavoriamo cinque o sei giorni alla settimana per 1’200, 1’600, 1’800 euro al mese?

E’ questo il problema! Crediamo di non averci nulla a che fare, ma è proprio la nostra indifferenza e il nostro silenzio che, magari non ci renderà direttamente colpevoli e responsabili, ma per lo meno complici.

Non ho paura della cattiveria dei malvagi ma del silenzio degli onesti.
(Martin Luther King Jr.)

TAG: Diritti Umani, Disumanità, guerra, Indifferenza, Sfruttamento, Silenzio, Umanità
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