
I mercati amano la chiarezza, la prevedibilità dei segnali. Ma sulla riconferma o meno del Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco, il cui mandato scade tra due settimane, dal Parlamento si moltiplicano i segnali contraddittori, ambigui. In primo piano l’atteggiamento del partito di maggioranza relativa, il Pd, che nella giornata di ieri ha aggiustato il tiro su una sua mozione, a firma Fregolent, e approvata dalla Camera a larga maggioranza (213 voti a favore, 97 contrari, 99 astenuti) nella quale nel dispositivo finale si chiede di nominare la figura più idonea a garantire nuova fiducia nell’istituto di Via Nazionale.
L’ambiguità prende spunto in primo luogo dal fatto che il Pd, su tale mozione, ha riformulato il testo, venendo incontro alla richiesta del governo esplicitata in Aula dal sottosegretario all’Economia Pierpaolo Baretta, nel dare i pareri sulle mozioni. Alla fine dunque è stata approvata una versione più soft nei confronti della gestione di Ignazio Visco dal momento che nelle premesse è stato eliminato un capoverso sulle crisi bancarie degli ultimi anni che a prescindere dalle ragioni che le hanno originate, sulle quali si pronunceranno gli organi competenti, ivi compresa la Commissione d’inchiesta all’uopo istituita, avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione delle crisi bancarie. Cancellata questa frase, nel testo finale è comunque rimasta la notazione sul fatto che l’efficacia dell’azione di vigilanza della Banca d’Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall’emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche.
Di difficile interpretazione anche il distinguo su Bankitalia da parte del portavoce del Pd, Matteo Richetti che, nello spiegare la mozione, da un lato afferma che il Pd non entra nel merito della decisione sulla nomina del Governatore in quanto compete al Governo e al presidente del Consiglio, dall’altro ha sostenuto che la mozione non è una indicazione ma il Pd non si può sottrarre da un giudizio e traccia la necessità di aprire una fase nuova. Chiedendo un chiarimento, cioè se la mozione sia contro Visco, Richetti ha risposto che sulla persona il Pd non entra ma su Banca d’Italia dice che bisogna aprire una fase nuova.
L’avvicinarsi della scadenza del mandato del governatore, che nei giorni scorsi da Washington, non ha lesinato interviste ai media e interventi pubblici, non sembra per ora aver giovato a un esito chiaro a suo favore. Tanto meno sembra avergli giovato l’autorevole e implicito endorsement del banchiere centrale più importante d’Europa, il presidente della BCE Mario Draghi, con un gesto inconsueto, lo scorso 31 maggio era presente a Palazzo Koch alle ultime considerazioni finali di Visco.