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La proposta di Draghi ai sindacati: “Pensione a 62 anni con il sistema contributivo”

| 14 Novembre 2021 | ECONOMIA

Nel governo di Mario Draghi rimane sempre sul tavolo il tema della riforma delle pensioni. Il 16 novembre Maurizio Landini (Cgil), Luigi Sbarra (Cisl) e Pierpaolo Bombardieri (Uil) sono stati convocati a Palazzo Chigi per un incontro. Cancellata Quota 100, la legge di Bilancio prevede Quota 102, cioè la possibilità di lasciare il lavoro con 64 anni di età e 38 di contributi. Un’opzione valida, però, solo per il 2022in attesa di una completa riforma: ecco le ipotesi in campo.

Un primo segnale è arrivato con la conferma di Opzione donna che fissa l’anticipo pensionistico per le dipendenti a 58 anni (59 per le autonome), quando la prima versione della manovra fissava l’età a 60 anni.

L’idea di Palazzo Chigi sarebbe un’uscita dal lavoro a 62 anni con il sistema contributivo per tutti, abbandonando così il sistema misto di cui molti potrebbero ancora godere e soprattutto le varie ‘quote’, preferendo un ritorno alla Fornero ma con maggiore flessibilità, come ha confermato lo stesso ministro Orlando qualche giorno fa.

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“Tornare al contributivo non significa necessariamente tornare alla Fornero com’era: lo sforzo che si può fare è mantenere l’impianto contributivo, ma costruire elementi di flessibilità che consentano di evitare alcune rigidità e andare così incontro ad alcune delle istanze del sindacato”, ha detto Orlando.

Dall’altro lato, proprio i sindacati dicono un no secco al ritorno alla Fornero e no anche a un sistema contributivo per tutti, chiedendo invece una maggiore flessibilità e propongono un’uscita a 62 anni oppure con 41 anni di contributi a prescindere dall’età. Questa ipotesi però non piace all’esecutivo, visto il suo costo molto elevato.

C’è poi il capitolo dei giovani, sempre più a rischio proprio a causa della loro instabilità lavorativa.

I sindacati propongono che ai fini della pensione vengano riconosciuti anche gli anni di formazione, oltre al riscatto gratuito della laurea .

“I giovani – dice Sbarra della Cisl – rischiano una terza età dominata dall’insicurezza, dalla solitudine e dalla povertà: dobbiamo negoziare una pensione di garanzia”.

Il punto, sottolinea il segretario Cisl, “è che il tema della previdenza e delle pensioni non è solo economico ma riguarda anche la sostenibilità sociale”.

In vista dell’incontro di martedì, Landini aggiunge: “Potremo portare le nostre proposte di riforma, chiederemo maggiore flessibilità e tutele per giovani, donne e fragili ed è necessario intervenire sul sistema puramente contributivo che senza correttivi rischia di non stare in piedi”.

TAG: Governo Draghi, pensioni, sindacati
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