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Derech Eretz: Il cammino verso casa per gli ostaggi di Gaza

| 16 Gennaio 2025 | ATTUALITÀ, CRONACA, ESTERI, IL FORMAT, NOTIZIE, POLITICA

L’operazione per il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza, denominata Derech Eretz (“il cammino della terra” in ebraico), segna un momento cruciale in una vicenda drammatica che dura da 467 giorni. Dopo lunghe e complesse trattative, un accordo tra Hamas e Israele ha aperto la strada al cessate il fuoco e al ritorno degli ostaggi.

L’annuncio ufficiale è arrivato alle 18 (ora italiana) dal presidente eletto degli Stati Uniti, Donald Trump: “C’è l’accordo”. Con queste parole, si è dissipata l’incertezza che aveva avvolto per mesi i negoziati. La tregua a Gaza inizierà presto, consentendo il rilascio graduale dei rapiti e garantendo assistenza umanitaria ai civili palestinesi colpiti dal conflitto.

Le prime liberazioni: simbolo di speranza

La prima fase dell’accordo prevede la liberazione di 33 ostaggi, tra cui donne e bambini. Tra questi, Shiri e i suoi due figli piccoli, Kfir e Ariel, sono simbolo dell’attesa logorante delle famiglie, che sperano di riabbracciare i propri cari vivi. L’esercito israeliano ha ribadito che tutti gli ostaggi liberati devono essere in vita, senza eccezioni.

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La diplomazia internazionale in azione

L’accordo è stato il risultato di intensi sforzi diplomatici, con il coinvolgimento di Stati Uniti, Qatar ed Egitto. Le pressioni internazionali su Hamas e le trattative dirette hanno spianato la strada a un’intesa che, nonostante alcune riserve, rappresenta un importante passo verso la riduzione delle tensioni nella regione.

Reazioni contrastanti

A Tel Aviv e Gaza, le reazioni alla notizia sono state diverse: da un lato, la gioia per il cessate il fuoco, dall’altro la cautela per le incognite future. Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha ringraziato sia Trump che Biden per il loro sostegno, ribadendo l’impegno a riportare a casa tutti gli ostaggi. Tuttavia, l’accordo ha suscitato critiche da parte di alcuni esponenti dell’estrema destra israeliana, che lo considerano un rischio per la sicurezza del Paese.

Un fragile cammino verso la pace

L’intesa segna una speranza di cambiamento, ma resta fragile. Come sottolineato dal ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani, è essenziale consolidare la tregua e lavorare per una soluzione duratura. Il rilascio degli ostaggi e l’assistenza umanitaria a Gaza rappresentano un primo passo importante, ma il cammino verso la stabilità richiederà ulteriori sforzi e una diplomazia costante.

TAG: #BenyaminNetanyahu, #donaldTrump, #hammas, Gaza, Israele
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