La Corea del Sud è nel pieno di una crisi politica senza precedenti, con il presidente Yoon Suk-yeol accusato di aver messo in pericolo la democrazia con la proclamazione di una legge marziale, poi revocata, che mirava a colpire figure chiave dell’opposizione e potenziali “forze anti-Stato”. Alla vigilia del voto parlamentare sulla mozione di impeachment presentata dall’opposizione, il futuro politico di Yoon appare incerto.
Han Dong-hoon, leader del partito di governo People Power Party, ha chiesto le dimissioni immediate di Yoon, definendolo “un grave pericolo”. La legge marziale dichiarata martedì prevedeva ordini d’arresto per oppositori come Lee Jae-myung, leader del Partito Democratico, e lo stesso Han. L’iniziativa è stata respinta dal Parlamento, ma le implicazioni costituzionali e legali della vicenda hanno suscitato una reazione politica e sociale esplosiva.
La procura generale ha avviato un’indagine speciale per esaminare la procedura seguita dal presidente. Nel frattempo, il ministero della Difesa, che ha sospeso tre alti comandanti militari coinvolti, ha escluso categoricamente un ritorno della legge marziale.
Migliaia di manifestanti hanno affollato le strade nei pressi del Parlamento, organizzando scioperi e veglie che culmineranno in una grande manifestazione nelle prossime ore. I leader dell’opposizione si mostrano fiduciosi sul successo dell’impeachment, che richiede solo otto voti dissidenti dai 108 deputati del partito di governo per raggiungere il quorum di 200.
Gli eventi hanno attirato l’attenzione globale. Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso preoccupazione per la legge marziale, ma anche sollievo per la sua revoca, riaffermando il sostegno degli Stati Uniti alla democrazia sudcoreana. Da Stoccolma, Han Kang, premio Nobel per la letteratura 2024, ha condannato l’episodio, evocando i ricordi della dittatura militare di Chun Doo-hwan e invitando il Paese a non tornare ai tempi della repressione violenta.
Il Parlamento si prepara a votare la mozione di impeachment nelle prossime ore, in un clima di alta tensione. Qualunque sia l’esito, la vicenda ha già segnato un punto di svolta nella politica sudcoreana, evidenziando le fragilità del sistema democratico e la crescente polarizzazione nel Paese.